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Yemen, gli Usa bombardano il porto di Ras Issa: decine di morti

Gli Stati Uniti hanno sferrato un massiccio bombardamento aereo contro un impianto petrolifero sulla costa ovest del Paese della penisola araba, in un territorio controllato dagli Houti. Oltre 80 vittime e 150 feriti

Silvia Giovanrosa – Città del Vaticano

L’attacco sferrato ieri, giovedì 18 aprile, dagli Sati Uniti in Yemen è stato il più letale da quando, il mese scorso, il capo della Casa Bianca, Donald Trump ha stabilito di intensificare i bombardamenti contro le postazioni degli Houthi nel Paese, e segna un’escalation senza precedenti nelle ostilità tra il gruppo filoiraniano e Washington. Sarebbero circa 80 i morti e 150 i feriti del raid avvenuto nelle ore antecedenti ai colloqui, oggi, tra Usa e Iran, considerato il principale alleato degli Houthi. 

La dinamica del bombardamento

Il raid notturno ha colpito il porto petrolifero di Ras Issa, nella provincia di Hodeidah, sulla costa che dà sul mar Rosso. Secondo quanto riportato da fonti locali, i caccia statunitensi hanno condotto nella notte 14 raid consecutivi. Le immagini satellitari hanno mostrato carri armati, veicoli distrutti e la fuoriuscita di ingenti quantità di petrolio riversatosi in acqua. L’esercito degli Stati Uniti ha reso noto di aver colpito con l’obiettivo di privare gli Houthi di una fonte di energia e quindi anche di guadagni economici. La milizia filoiraniana ha, invece, accusato l’aggressore di aver attaccato deliberatamente una struttura civile al servizio del popolo, definendo l’accaduto “un’aggressione completamente ingiustificata”. Il porto è un importante snodo per le spedizioni di carburante che alimentano le aree dello Yemen controllate dagli Houthi, gli analisti affermano che il bombardamento aereo potrebbe seriamente compromettere la vita quotidiana della popolazione. Attraverso il terminale di Ras Isa entra in Yemen la stragrande maggioranza delle importazioni e degli aiuti umanitari.

La risposta degli Houthi

Ore dopo il raid statunitense, gli Houthi hanno annunciato attacchi missilistici verso Israele e a due portaerei statunitensi. Le forze armate yemenite hanno dichiarato in un comunicato che l’escalation militare statunitense contro lo Yemen potrà solo rafforzare la volontà del Paese di sostenere la resistenza e il popolo palestinese. “Le azioni aggressive non porteranno benefici agli avversari, ma solo fallimenti, come dimostrato dalle precedenti portaerei respinte. Lo Yemen continuerà le sue operazioni a sostegno della Palestina finché non finiranno l’aggressione a Gaza e l’assedio”, si legge nella nota. Una folla immensa si è radunata nelle città controllate dai ribelli per manifestare, inclusa la capitale Sana’.



Dal sito Vatican News

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