Il volontariato in Italia? «Un fenomeno che si esprime nell’azione gratuita di una galassia di singoli e gruppi a fini di solidarietà». Si parla infatti di “volontariati” «per i tanti modi, forme specifiche e mission diverse in molte realtà del Terzo settore». Cerca di chiarire le sfaccettature di questo mondo complesso Renato Frisanco, sociologo ricercatore e vicepresidente dell’associazione Luciano Tavazza, autore della voce “Volontariato” per l’Enciclopedia Treccani. Lo abbiamo incontrato in vista del Giubileo del mondo del volontariato, l’appuntamento nel calendario dell’Anno Santo l’8 e 9 marzo che è dedicato al popolo di coloro che mettono a disposizione il loro tempo gratuitamente a favore del prossimo.
Professore, cosa dicono gli ultimi dati sui volontari in Italia?
«Va detto che assistiamo a un’eclissi della ricerca: il volontariato lo si studia sempre meno. Qualche dato statistico lo fornisce il Runts (Registro unico nazionale del terzo settore): a ottobre dello scorso anno erano iscritte 37.893 organizzazioni di volontariato (odv), in grado di operare con i volontari a vantaggio esclusivo o prevalente di persone esterne o delle comunità, distinguendosi quindi dalle organizzazioni non profit “con” volontari come fondazioni, imprese sociali, associazioni. Le organizzazioni di volontariato sono l’unica realtà del Terzo settore che non remunera i propri associati, a cui può spettare solo il rimborso delle spese effettivamente sostenute e documentate per svolgere l’attività solidale».
Perché è così importante la gratuità?
«Se non c’è la gratuità, manca la credibilità della testimonianza saldata al fare senza interessi, con modelli e comportamenti alternativi a quelli dominanti improntati all’individualismo libertario, al consumismo, all’indifferenza. Inoltre è importante una piena autonomia di decisione e azione rispetto alle logiche di strumentalizzazione relative a finanziamenti pubblici e privati, oltre a stabilire un approccio con l’altro riconosciuto nella pari dignità, attraverso una relazione simmetrica».
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(Immagine in alto: foto Tommaso Ausili)