Nevianonline.it
Sito ufficiale della Parrocchia Matrice San Michele Arcangelo. Neviano Lecce.

“Vocazioni felici”, il libro di Chiara D’Urbano su chiamata e affettività


Il volume della psicoterapeuta, con una prefazione di Papa Francesco, indaga il tema “integrare orientamento sessuale, affetti e relazioni” nella vita consacrata. La presentazione oggi 9 aprile nella Sala della Conciliazione del Palazzo Lateranense. Sono intervenuti i cardinali Baldassare Reina, vicario per la Diocesi di Roma, e Lazarus You Heung-sik, prefetto del Dicastero per il clero, il vescovo ausiliare di Roma Di Tolve e suor Alice Callegari

Eugenio Murrali – Città del Vaticano

“Dare valore a tutto quello di bello che c’è nell’essere umano” e aiutarci con quello che le scienze umane offrono, perché “anche come comunità credente, non possiamo esimerci da quello che la comunità scientifica ci porta come comprensioni delle realtà umane”. Sono parole di Chiara d’Urbano, l’autrice di Vocazioni felici. Integrare orientamento sessuale affetti e relazioni (edizioni San Paolo), presentato questo pomeriggio, 9 aprile, nella Sala della Conciliazione del Palazzo Lateranense. Nel libro della psicoterapeuta l’integrazione è vista attraverso due prospettive, quella personale e quella del contesto, perché, afferma, “c’è una responsabilità personale, ma anche il bisogno di una rete attorno”.

Il cardinale Baldassare Reina sul libro di Chiara D’Urbano

Il cardinale Baldassare Reina, vicario per la Diocesi di Roma, ha salutato la sala piena e si è soffermato sul valore del libro, sottolineando quanto il cammino vocazionale sia un cammino impegnativo, con delle difficoltà umane, ma con l’obiettivo di una vocazione felice, che nel volume è descritta come integrazione di tutte le dimensioni della persona. Per il cardinale è fondamentale: “Avere una visione serena sull’umano, che è quanto di più bello potesse regalarci il buon dio e quanto di più fragile, il vaso di creta di cui parla San Paolo”. Un’attenzione particolare va rivolta alla storia che personale di ognuno, una storia che “segna e insegna”. E su questo punto è tornato il vescovo ausiliare Michele Di Tolve, ricordando l’importanza di considerare sempre la biografia umana di ogni persona. L’incontro, moderato dal giornalista dei media vaticani, Alessandro De Carolis, ha anche visto la testimonianza di suor Alice Callegari delle Figlie della Chiesa, che raccontato con vivezza la sua esperienza personale, mettendo in rilievo quanto, nel suo percorso verso una vocazione felice, sia stata centrale il fecondo sentimento dell’amicizia.

Il vescovo Michele Di Tolve sul libro di Chiara D’Urbano

La prefazione di Papa Francesco

Il volume è aperto dalla prefazione del Pontefice, che si rivolge a Chiara D’Urbano con una lettera. Il Papa osserva che “parlare di vocazioni e alle vocazioni significa farsi vicino alle gioie e alle sofferenze di un servizio spesso non apprezzato. Eppure il mondo ha bisogno di sentir parlare di Dio, di incontrare e riconoscere i testimoni di un amore che include, che perdona, che non delude, che non segue le mode del tempo. L’Amore per sempre e per tutti, tutti, tutti!”. Anche Francesco, come l’autrice all’interno del saggio, si sofferma sulla dimensione dei religiosi, che spesso sento il peso di un pregiudizio che li vorrebbe perfetti: “Il Signore non ci ha chiamato al ministero alla vita comune perché siamo ‘speciali’, migliori di altri, ma ci è venuto a cercare nella nostra debolezza, ha bussato al nostro cuore difettoso, ha guardato e ha amato la nostra natura umana. Noi dobbiamo rispondere con tutto questo alla Sua chiamata d’amore. In questo senso, credo che possiamo dire che persone integrate, per esempio, possono essere i preti e le consacrate che sanno riconoscere e benedire ‘il cuore’, centro unificatore e propulsore di tutto, e con creatività, coraggio, e audacia annunciano il Risorto. Non integrate sono invece le persone critiche, che hanno messo il cuore sotto chiave o sperimentano il vuoto nella loro vocazione, e allora cercano altro”. A conclusione della sua lettera, mette in rilievo la forza dello studio di D’Urbano: “Il tuo libro ci ricorda che le scienze umane hanno molto da dirci sul tema dell’integrazione dell’affettività, del’orientamento sessuale, e delle relazioni interpersonali. So che da anni ti occupi di accompagnare cuori di fratelli e sorelle in ricerca, ricordandoci che i sacerdoti e le religiose saranno vocazioni realizzate e felici se si lasciano plasmare dalla Grazia, e lavorano sulla propria umanità originale e unica, perché diventi consapevole e armoniosa”.

Chiara D’Urbano presenta il suo libro “Vocazioni felici”

Non rinuncia alla felicità, ma compimento vero

Per il cardinale Lazarus You Heung-sik, prefetto del Dicastero per il Clero, il libro di Chiara D’Urbano sa affrontare “con profondità e delicatezza il mistero della vocazione, restituendole il volto che le è proprio: quello della gioia, della pienezza, della vita realizzata”.  In questo senso, la vocazione non si configura come “una rinuncia alla felicità”, ma anzi diventa “il suo compimento più vero”. A tal proposito il prefetto ha citato l’esortazione apostolica Christus vivit e ha ricordato il “progetto di felicità” che il Padre ha per noi. Nel presentare il volume, il presule ha sottolineato che “vocazione significa scoprire chi sono veramente, per chi sono fatto, e lasciarmi amare e trasformare da questo incontro”. L’approccio integrale alla persona, spesso richiamato dal Pontefice nel suo magistero, è uno dei meriti dello studio di D’Urbano secondo il cardinale, che ha specificato, richiamando le parole del Papa: “non si tratta di formare funzionari del sacro, ma discepoli missionari, uomini e donne pieni di umanità, capaci di ascolto, di empatia, di dono”. La realizzazione di ogni vocazione – “un cammino unico e personale, che deve essere accompagnato con rispetto, delicatezza e profondo discernimento” – è inscindibilmente legata alla “piena integrazione della maturità psicoaffettiva”. Il prefetto vede Vocazioni felici come “un appello alla Chiesa tutta”, quello siamo a creare un “ambiente vocazionale”, una cultura dell’ascolto e dell’incontro, dove sia possibile porre domande vere, e dove i giovani possano fare esperienza della bellezza di una vita donata, integrata, realizzata.



Dal sito Vatican News

Visualizzazioni: 1
Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

Questo sito web usa i cookies per migliorare la vostra esperienza di navigazione. Daremo per scontato che tu sia d'accordo, ma puoi annullare l'iscrizione se lo desideri. Accetto Leggi altro

Privacy & Cookies Policy