Nevianonline.it
Sito ufficiale della Parrocchia Matrice San Michele Arcangelo. Neviano Lecce.

Ucraina, l’inviato Usa: Putin sarebbe pronto alla pace


Il presidente russo sarebbe pronto a “un accordo di pace permanente”: così l’inviato speciale degli Usa, Steve Witkoff, in un’intervista dopo un colloquio con il presidente Putin, il terzo dall’inizio del conflitto. A due giorni dall’attacco missilistico russo a Sumy, il presidente degli Stati Uniti è tornato ad attaccare il suo omologo ucraino Zelensky: “Mai iniziare una guerra con qualcuno che è 20 volte più grande”

Roberta Barbi – Città del Vaticano

“Finalmente abbiamo una risposta”: così l’inviato speciale per Ucraina e Russia degli Stati Uniti, Steve Witkoff, ha commentato in un’intervista il colloquio avuto a Sanpietroburgo venerdì scorso con il presidente russo Putin che a sua detta sarebbe pronto a “una pace permanente”. Witkoff non ha, poi, specificato quali sarebbero le condizioni imposte da Mosca a Kyiv, ma ha precisato gli accordi commerciali tra Russia e Stati Uniti fanno parte dei negoziati: “Credo che ci sia la possibilità di rimodellare le relazioni russo-americane attraverso alcune opportunità commerciali molto interessanti, che credo possano dare una vera stabilità anche alla regione”.

La posizione di Trump

Un approccio più duro contro Putin e la Russia, sarebbe stato consigliato da alcuni alti funzionari amministrativi al presidente americano Trump, che all’indomani del terribile attacco su Sumy in cui sono rimaste uccise oltre 30 persone era tornato a criticare il presidente ucraino Zelensky, colpevole di aver lasciato scoppiare una guerra con qualcuno 20 volte più grande, per poi condannare il presidente russo Putin solo in un secondo momento. La risposta di Zelensky non sui è fatta attendere, ma è arrivata in serata nel corso del consueto discorso al Paese: “L’Ucraina non ha mai voluto questa guerra”, ha detto.  Trump, comunque, afferma di fare pressione sia su Mosca sia su Kyiv.

Il ruolo dell’Europa

E mentre l’Ucraina lancia l’allarme sul pericolo che il conflitto degeneri in una guerra mondiale, l’Unione Europea ha deciso di recarsi con tutte e 27 le delegazioni in Ucraina – probabilmente a Leopoli – il prossimo 9 maggio per la festa dell’Europa: un giorno simbolo anche per la Russia, in cui a Mosca si svolge la parata della vittoria nella Seconda Guerra Mondiale che l’Ue invita a disertare. La Commissione europea starebbe inoltre valutando nuove sanzioni – sarebbe il 17.mo pacchetto – che dovrebbero colpire i flussi di gas liquefatto e Rosatom, il colosso di Mosca leader nella produzione di energia.   



Dal sito Vatican News

Visualizzazioni: 0
Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

Questo sito web usa i cookies per migliorare la vostra esperienza di navigazione. Daremo per scontato che tu sia d'accordo, ma puoi annullare l'iscrizione se lo desideri. Accetto Leggi altro

Privacy & Cookies Policy