Accordo raggiunto tra Usa e Ucraina: è già ripresa l’assistenza militare e la condivisione di informazioni di intelligence di Washington, ma soprattutto Kyiv ha detto sì alla proposta di una tregua di 30 giorni, ora la palla passa a Mosca che ha fatto sapere di non escludere contatti con rappresentanti americani nei prossimi giorni
Roberta Barbi – Città del Vaticano
L’incontro a Gedda tra Ucraina e Stati Uniti con la mediazione dell’Arabia Saudita è stato fruttuoso: revocata la sospensione degli aiuti militari e di intelligence a Kyiv, un accordo sui minerali che sarà raggiunto “il prima possibile”, ma soprattutto sì a una tregua di 30 giorni che ora, però, spetterà alla Russia accettare. “Parleremo con Mosca”, assicura da Gedda il consigliere per la Sicurezza nazionale Usa, Mike Waltz.
Le reazioni internazionali
Nessun commento finora da Mosca, tranne la possibilità di avere contatti con rappresentanti americani nei prossimi giorni, come dichiarato dalla portavoce del ministro degli Esteri, Zacharova. Un sospiro di sollievo a livello internazionale e infatti non tardano ad arrivare le reazioni positive ai colloqui: “Un passo in avanti verso una pace giusta e duratura – scrivono sui social i vertici dell’Ue, Ursula von der Leyen e Antonio Costa – l’Europa è pronta a svolgere appieno il suo ruolo, insieme ai suoi partner, nei prossimi negoziati di pace”; in linea anche il commento del primo ministro britannico Keir Starmer.
L’accordo Usa-Ucraina
“È più facile trattare con la Russia che con l’Ucraina”, è stato, invece, il commento a caldo del presidente americano Trump che ha fatto sapere che inviterà nuovamente il suo omologo ucraino Zelensky alla Casa Bianca, mentre la delegazione di Kyiv, lasciando Gedda, ha ribadito nel processo di pace debbano essere coinvolti tutti i partner, Europa compresa.