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Ucraina, Domenica delle Palme di sangue. Kulbokas: il Signore abbia pietà di noi

A Sumy, nel nord-est del Paese, due missili russi sono caduti sui fedeli che si stavano riunendo per le celebrazioni. Il nunzio: non resta che rivolgersi al Signore che ci difenda, poiché “sembra che nessun’altra forza è capace di proteggere la pace e la vita”

Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano

Stavano andando a pregare, ma hanno trovato la morte. È stata una Domenica delle Palme di sangue a Sumy, nella parte nord-orientale dell’Ucraina, 50 chilometri dal confine con la Russia, colpita oggi da un attacco russo che avrebbe ucciso oltre 30 persone, tra cui diversi bambini, ferendone più di 80. Due missili balistici hanno colpito il cuore della città intorno alle 10 del mattino, mentre i fedeli, nelle strade affollate nel giorno di festa, si riunivano per la messa che introduce alla Settimana Santa. Devastanti le scene mostrate dalle tv, con i corpi in strada e i vigili del fuoco intenti a smorzare le fiamme delle auto tra le macerie dei palazzi andati distrutti.

Kulbokas: morte mentre andavano a pregare

“Non resta altro che rivolgersi al Signore”, è l’invocazione del nunzio apostolico nel Paese, monsignor Visvaldas Kulbokas. “Come si sa quest’anno celebriamo la Pasqua insieme secondo il calendario Gregoriano e secondo il calendario Giuliano – sono le sue drammatiche parole rilasciate ai media vaticani – oggi abbiamo avuto la Domenica delle Palme quindi anche nella città di Sumy la gente, probabilmente di varie confessioni, stava andando nelle proprie chiese a pregare e durante l’attacco missilistico hanno trovato la morte più di 30 persone, proprio mentre andavano a pregare perché  l’attacco ha interessato proprio il centro della città. Questo è l’inizio della Settimana Santa per varie regioni dell’Ucraina, e non rimane altro che rivolgersi al Signore perché sia Lui a difendere, poiché sembra che nessun’altra forza è capace di proteggere la pace e la vita. Che il Signore abbia pietà di noi”.

Ascolta le parole del nunzio in Ucraina, Visvaldas Kulbokas

L’Unione europea: un altro crimine di guerra

L’attacco di oggi su Sumy è il secondo su larga scala con un alto numero di vittime in pochi giorni, poco più di una settimana fa si era registrato il micidiale raid missilistico sulla città natale del presidente ucraino, Kryvyi Rih, che aveva ucciso circa 20 persone, tra cui nove bambini.  “Un terribile attacco missilistico balistico russo su Sumy – scrive su Telegram Zelensky –  i missili nemici colpiscono una normale strada cittadina, la vita di tutti i giorni: case, istituti scolastici, auto in strada… E questo avviene in un giorno in cui le persone vanno in chiesa: la Domenica delle Palme, la festa dell’ingresso del Signore a Gerusalemme”. “Scene orribili da Sumy”, scrive sui social la portavoce ad interim della Nato, Allison Hart, “i nostri pensieri sono con il popolo ucraino in questo giorno sacro per molti”, mentre è l’ambasciatrice dell’Unione europea, Katarina Mathernova, a definire l’“orribile attacco russo” su Sumy, “un altro di una serie di crimini di guerra”.



Dal sito Vatican News

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