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Riscoprire le tracce di Dio nella storia, il “Regesto” di San Marco Argentano-Scalea

La Diocesi calabrese ha presentato a marzo il volume per riscoprire luoghi, gesti, santuari, chiese, conventi, eremi e aprire nuovi itinerari nella memoria storica cristiana. Un utile vademecum anche nell’ambito del Giubileo della speranza

Vatican News

La Diocesi calabrese di San Marco Argentano-Scalea, le cui radici, secondo la tradizione, affondano nella venuta dell’apostolo Marco nella cittadina (l’antica Argentanum, menzionata da Tito Livio), ha presentato lo scorso marzo il Regesto storico. La pubblicazione, edita da Gambini, offre un prezioso contributo alla riscoperta dei luoghi sacri che hanno plasmato l’anima del territorio calabrese. La presentazione del volume è avvenuta nella cattedrale di San Nicola di Myra, alla presenza di oltre 300 persone, tra sacerdoti, religiosi, laici, fedeli, rappresentanti istituzionali e studiosi. A presiedere l’incontro è stato monsignor Stefano Rega, vescovo della diocesi, il quale ha sottolineato che “recuperare e raccontare la nostra storia è un atto di amore verso la Chiesa, un servizio alla comunità e una risorsa per il futuro”.

Una mappa delle missioni

Interessante segnalare che il Regesto non rimane confinato nella riva tirrenica della Calabria, né intende legittimarsi accademicamente rivendicando una specifica identità o diversità regionale. L’opera che la diocesi ha portato avanti, al contrario, invita a rivivere la storia del cristianesimo con sensibilità spirituale, riconoscendo la grazia operante nelle pieghe native della fede. Ogni comunità religiosa deve sentirsi incoraggiata a disegnare la mappa delle sue missioni, anche le più remote, senza fissare confini geografici ma esplorando l’interiorità del territorio. Un Regesto può così custodire la memoria di una comunità e la sua fede, promuovere tutela e preservazione, avendo a cuore il valore dell’incontro.

Una guida per i pellegrini del Giubileo

Il progetto della diocesi di San Marco Argentano – Scalea, frutto di un impegno locale, si inserisce con singolare armonia nel più ampio contesto del Giubileo della Speranza, indetto quest’anno da Papa Francesco. La diocesi mette infatti a disposizione, con questo volume, una guida per i fedeli pronti a un pellegrinaggio in terra propria. Com’è noto, la Penitenzieria Apostolica ha incluso la visita ai santuari diocesani tra le disposizioni per ‘’indulgenza giubilare, riconoscendovi – si legge nella bolla Spes non confundit – degli “spazi privilegiati per generare speranza”. In questo contesto ecclesiale, il volume è un vademecum per ogni parrocchiano alla riscoperta della fede incarnata nei luoghi, nei gesti, nei santuari che gli sono familiari. La rivisitazione delle chiese, dei conventi e degli eremi della diocesi apre nuovi itinerari nella memoria storica cristiana.

Antiche radici

Le radici della diocesi affondano nella leggenda della venuta di san Marco nella cittadina calabrese, oggi San Marco Argentano (l’antica Argentanum, menzionata da Tito Livio) e si intrecciano con il complesso contesto normanno e del monachesimo italo-greco delle prime comunità episcopali. Attraverso secoli di vicende civili e religiose, unioni, riforme e rinascite, la Chiesa locale ha sviluppato la sua identità pastorale fin dal XI secolo. È con la fusione delle sedi di San Marco Argentano e Scalea nel 1979 che la Diocesi assume la sua configurazione attuale. Il Regesto storico restituisce tutto questo con rigore e vivacità.

Studiare la storia

Autore dell’opera è don Pino Esposito, studioso di diplomazia della Santa Sede, agiologo di santi latino-americani e cultore del patrimonio religioso calabrese, ripercorre secoli di vita diocesana. Ben più di un’opera di mera rilevanza documentaria, il regesto rivela, tra le sue pagine, un adeguato strumento pastorale. Nell’introduzione, si sottolinea come il compito di rilevare “tracce” del “passaggio” di Dio nella storia delle chiese, anche delle più piccole, risponda a esigenze già indicate da San Paolo VI nel discorso agli archivisti ecclesiastici. Questo genere di studi è in linea con lo spirito della lettera del Papa del novembre 2024 sul rinnovamento dello studio della storia della Chiesa, in cui Francesco esorta a “entrare realmente in dialogo con la realtà viva ed esistenziale degli uomini e delle donne del nostro tempo”.

 



Dal sito Vatican News

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