L’hanno trovata che galleggiava con addosso un semplice giubbotto di salvataggio aggrappata ad una camera d’aria. È una bambina di poco più di 11 anni della Sierra Leone l’unica superstite di un naufragio nel Mediterraneo centrale dove risultano disperse 45 persone.
A soccorrerla è stato il veliero tedesco Trotamar III della Ong tedesca Compass Collective. Erano circa le 3,20 di mercoledì 11 dicembre quando i volontari e gli operatori hanno sentito le urla in mare riuscendo a trarre in salvo la bambina.
«È stata una coincidenza incredibile che abbiamo sentito la sua voce nonostante il motore fosse acceso. E, naturalmente, stavamo ancora cercando altre persone. Ma dopo una tempesta durata giorni, con oltre 23 nodi e onde alte 2,5 metri, non c’era speranza. Lottava per non annegare», ha dichiarato lo skipper Matthias Wiedenlübbert del veliero Trotamar III.
Secondo le prime informazioni la bambina sarebbe partita quattro giorni fa da Sfax in Tunisia, a bordo del barchino in ferro dove viaggiava c’era anche il fratello più grande che risulta essere disperso.
La giovane è stata subito trasbordata in motovedette della guardia costiera italiana che l’hanno condotta all’Lampedusa. Si trova ora nell’hotspot di Contrada Imbriacola assistita dal team di professionisti di Croce Rossa Italiana.
«Il viaggio verso le nostre coste per una imbarcazione partita dalla Tunisia (Sfax) si è purtroppo interrotto nel cuore del Mediterraneo. Dalle prime ricostruzioni, a bordo ci sarebbero state circa quaranta persone. Solo una bimba originaria della Sierra Leone, dopo aver trascorso circa due giorni in acqua, è riuscita a portare a termine il viaggio che aveva iniziato con alcuni familiari. Dopo le cure al poliambulatorio dell’isola, la piccola è stata accolta all’hotspot di Contrada Imbriacola dove, da pochi minuti, viene seguita dalla nostra equipe multidisciplinare», ha spiegato Rosario Valastro, Presidente della Croce Rossa Italiana.
«È una notizia triste quella di oggi, che ci arriva a pochi giorni dalla Giornata internazionale dei migranti e, soprattutto, dalle festività natalizie. Gli Operatori e i Volontari della CRI impegnati nel centro di Lampedusa stanno dando conforto a questa bimba e la stanno supportando con tutta la loro Umanità nell’affrontare questo difficile momento», ha concluso il Presidente della Croce Rossa Italiana.
L’Associazione Don Bosco 2000 da anni impegnata in progetti di integrazione e accoglienza in Sicilia si dice pronta ad accogliere e se necessario anche adottare la bambina: «Esprimiamo la nostra più profonda solidarietà a tutte le vittime di questa tragedia e alle loro famiglie. Ogni vita persa nel Mediterraneo è una ferita che riguarda tutti noi, un dramma che ci richiama alla necessità di un cambiamento urgente. Non possiamo più permettere che il Mediterraneo continui ad essere un cimitero», dice Agostino Sella, presidente di Don Bosco 2000.
A Lampedusa sono sbarcate nelle ultime ore oltre 300 migranti. E mentre proseguono le ricerche da parte della guardia costiera italiana nell’area del naufragio, la rete di Mediterranea Saving Humans denuncia che ci sarebbero stati altri naufragi secondo quanto raccolto da Alarm Phone che aveva segnalato due barche in pericolo con 45 e 75 persone di cui si è persa ogni traccia.