Il progetto, con finalità didattiche ed educative, è stato presentato oggi ed è frutto della collaborazione tra Minecraft Education e la Fabbrica di San Pietro. Il cardinale Gambetti: è una sinergia tra umanesimo e tecnologia
Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
“Peter Is Here: AI for Cultural Heritage”. È questo il titolo del nuovo progetto sviluppato da Minecraft di Microsoft in collaborazione con la Fabbrica di San Pietro. Si tratta di un videogioco interattivo che combina storia e intelligenza artificiale dando la possibilità di esplorare la Basilica vaticana. Gli scenari ricreati offrono un mondo ricostruito in digitale, un ambiente grafico con contenuti in cui si fondono bellezza e spiritualità.
Gambetti: un progetto che avvicina la Basilica alle persone
L’iniziativa è stata presentata a Roma nella sede dell’Associazione della Stampa Estera. Alla conferenza stampa è intervenuto il cardinale Mauro Gambetti, arciprete della Basilica vaticana, che ha indicato l’obiettivo di questo progetto: “avvicinare, attraverso l’intelligenza artificiale, la Basilica di San Pietro alle persone e favorire anche un’esperienza spirituale”.
Il porporato ha ricordato che Papa Francesco, nella lettera inviata al direttore del Corriere della Sera, sottolinea quanto sia necessario “disarmare le parole”. È necessario invece “armare i cuori di un desiderio di bellezza e di fraternità”. Questo è l’intento, ha detto l’arciprete della Basilica vaticana, con cui nasce il videogioco Peter Is Here”. Un progetto presentato alla vigilia della festa di San Giuseppe: “vorremmo mettere sotto il patrocinio dello sposo di Maria, l’educatore per eccellenza, questa iniziativa educativa”. “Con Microsoft e Minecraft – ha aggiunto il porporato – abbiamo pensato in modo particolare al mondo dei piccoli e dei più giovani proponendo anche a loro la possibilità di conoscere San Pietro e la Basilica Vaticana”. Il videogioco è realizzato “grazie ad una sinergia, ormai collaudata, tra l’umanesimo e la tecnologia”.
La bellezza del gioco
Per il cardinale Gambetti il videogioco ha un valore soprattutto pedagogico: ai ragazzi viene offerto “uno strumento per apprendere divertendosi e di divertirsi apprendendo”. L’arciprete della Basilica vaticana ha ricordato, in particolare, un passo del Libro dei Proverbi in cui la Sapienza si presenta come compagna di Dio nell’opera creatrice e ad un certo punto dice: “Io ero con Lui come artefice ed ero la sua delizia ogni giorno; giocavo davanti a Lui in ogni istante, giocavo sul globo terrestre”. Giocando, la Sapienza crea e “congiunge il mondo materiale a quello spirituale”. “Coloro che giocheranno con questo videogioco – ha detto il porporato – avranno la possibilità di cimentarsi in interventi architettonici creativi, di scoprire la storia della Basilica, di restaurarla, di entrare nei significati reconditi che essa custodisce. E di fare un’esperienza insieme ad altri per costruire e vincere insieme nello spirito di fraternità”.
I veri protagonisti sono i giocatori
Nell’intervista rilasciata a Vatican News il cardinale Gambetti ha rimarcato che “questo videogioco è stato pensato come un ponte tra ciò che appartiene all’umano e ciò che la tecnologia mette a disposizione”. Riferendosi ai genitori, giustamente preoccupati quando vedono i loro figli trascorrere troppo tempo davanti ai videogiochi, il cardinale ha affermato che in questo caso “si può stare tranquilli: questo è un gioco che lascia il tempo ai giocatori, non vengono trascinati nel mondo virtuale ma sono loro i protagonisti”.
Un videogioco che non anestetizza
Gli scenari virtuali possono avere un impatto reale in grado di favorire la conoscenza. Allison Matthews, di Microsoft, ha ricordato le potenzialità dei videogiochi: “Minecraft, in particolare, è un mondo virtuale senza limiti, una piattaforma per l’apprendimento”. Il dottor Mauro Antonelli, capo segreteria tecnica del Ministero dell’Istruzione e del Merito, ha spiegato che questa iniziativa “è un bell’esempio di come si possa usare la tecnologia per scopi educativi”. “Si rivolta il paradigma e il gaming viene utilizzato per rendere attrattivi temi didattici multidisciplinari”. Monsignor Carlo Maria Polvani, segretario, Dicastero per la Cultura e l’Educazione, ha poi osservato che “questo videogioco permetterà a milioni di studenti di scoprire lo straordinario patrimonio, non solo storico, della Basilica di San Pietro”. “Viviamo in un mondo in cui i videogiochi tendono ad anestetizzare i giocatori”. In questo caso “il gaming propone invece dei temi didattici multidisciplinari e si realizzano anche forme di inclusività”. Padre Enzo Fortunato, direttore editoriale del magazine “Piazza San Pietro”, ha infine espresso un auspicio: “Vorremmo che questo possa diventare il gioco ufficiale della seconda Giornata mondiale dei bambini, in programma nel 2026”.