Sostenere i genitori e i caregiver, promuovere l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità, contrastare gli stereotipi di genere e creare un ambiente libero dalle discriminazioni. Sono alcuni dei principi della nuova policy Diversity, Equity, Inclusion and Belonging (Diversità, equità, inclusione e appartenza) adottata dal Gruppo Enel con l’obiettivo di costruire una cultura aziendale inclusiva, basata sul rispetto, che favorisca la fiducia e stimoli creatività, innovazione e capacità di rispondere alle sfide con flessibilità.
In un Paese come l’Italia in cui una donna cinque lascia il lavoro dopo la nascita di un figlio e dove sempre più persone si trovano ad assistere i genitori anziani, Enel ha progettato un welfare aziendale più a misura delle famiglie. Recentemente il Gruppo ha firmato con i sindacati un accordo sulla genitorialità che prevede alcune agevolazioni fra cui 20 giorni di permesso retribuito ai neopapà, che si aggiungono ai 10 previsti per legge, e l’aumento dell’indennità al 90% per i mesi di congedo parentale per i quali la legge prevede l’80%. Ancora, un giorno di permesso retribuito, anche fruibile a ore, per l’inserimento figli al nido o alla scuola dell’infanzia, un permesso orario in occasione del 1° giorno della primaria, un giorno di permesso retribuito per laurea, diploma e licenza media dei figli, e due giorni di permesso retribuito all’anno per esigenza di assistenza ai genitori anziani (ove non ricorrano i presupposti per legge 104). Inoltre a Roma il gruppo ha aperto un nido aziendale, la cui retta mensile è erogata al 50% dall’azienda: «Dal punto di vista logistico ed economico ha un valore infinito – racconta Carolina Morroni, 35 anni, mamma di un bimbo di 10 mesi, che in Enel si occupa di comunicazione interna – inoltre l’offerta formativa è stimolante, l’ambiente è nuovo e curato».
Per quanto riguarda le persone con disabilità, oltre a promuovere l’unicità di ogni individuo, la policy punta a costruire spazi di lavoro inclusivi, accessibili a quanti usano ausili per la deambulazione e dotati di strumentazione informatica compensativa. «Le differenze vengono viste come arricchimento», nota René Tonelli, 42 anni, impegnato nella gestione del personale, che quando deve lavorare in presenza si sposta dalla Valle d’Aosta – dove vive – a Roma, agevolato nei trasferimenti in carrozzina sempre dalla policy e offre supporto logistico.
Per garantire poi che ogni dipendente possa esprimere il proprio potenziale, Enel ha istituito una governance basata su tre pilastri: il costante coinvolgimento del management, la definizione di responsabilità chiare e diffuse su tutti i livelli e il continuo miglioramento dei processi aziendali in ottica diversità, equità, inclusione e appartenenza, appunto. Inoltre, l’azienda ha adottato una politica di “tolleranza zero” nei confronti di qualsiasi comportamento discriminatorio, con un sistema di whistleblowing sicuro e pronto a garantire un ambiente libero dalle discriminazioni: una sfida ma anche un’opportunità per tutti dal momento che, emerge da tutti gli studi più recenti, le realtà in cui la diversità è valorizzata ottengono le performance più solide.
Il commento di Elisabetta Colacchia, direttrice People & Organization del Gruppo Enel: «Le nuove politiche su diversità, equità, inclusione e appartenenza dimostrano l’impegno del Gruppo Enel verso un ambiente di lavoro più inclusivo e produttivo, che può attrarre talenti e prepararsi meglio per le opportunità future». Così Elisabetta Colacchia, direttrice People & Organization del Gruppo Enel (Responsabile persone e organizzazione), sottolinea l’importanza della Policy Diversity, Equity, Inclusion and Belonging (Diversità, equità, inclusione e appartenenza), non solo come principio guida, ma anche come strategia per affrontare le sfide attuali e future.