Nevianonline.it
Sito ufficiale della Parrocchia Matrice San Michele Arcangelo. Neviano Lecce.

Omaggio al grande Ronconi dal suo “Piccolo teatro” a 10 anni dalla scomparsa


Il regista Luca Ronconi, dopo una lunga malattia contro la quale aveva combattuto con coraggio e serenità, anche nei difficili anni della dialisi, si è spento dieci anni fa, il 21 febbraio 2015, mentre la sua compagina era in scena a recitare, al Piccolo Teatro Grassi di Milano, il suo ultimo allestimento, Lehman  Trilogy. Ronconi, che  l’8 marzo 2025, avrebbe compiuto 92 anni, ha fatto del suo lavoro di regista e maestro di attori il centro della sua vita, ma per il suo carattere schivo e riservato non amava essere ricordato, non era interessato a lasciare una memoria di sé,  come per esempio Eduardo De Filippo e Giorgio Strehler, che facevano registrare alcuni loro spettacoli, ma considerava i suoi lavori effimeri, vivere cioè solo nel momento dell’allestimento, tanto che spesso non li rivedeva neppure alla prima rappresentazione e, quando capitava, usciva brontolando “ma non era così”. Il suo lavoro era talmente a stretto contatto con attori, scenografi, collaboratori e maestranze, che il Piccolo Teatro – di cui è stato direttore artistico dal 1999 al 2015, negli anni difficili del “dopo Strehler” morto nel 1997, fondatore e direttore del medesimo teatro – ha deciso di ricordarlo con Prospettiva Ronconi,  aprendo le iniziative nell’area di lavoro del Teatro Strehler, uno spazio al confine tra la scuola di teatro per gli attori, che è stata proprio dedicata a Luca Ronconi e il palcoscenico del teatro. A ricordarlo, con una commozione e reverenza, da cui trapela un affetto sincero, è il suo allievo Claudio Longhi, professore e regista, e dal 2020 direttore del Piccolo Teatro, che ha affiancato per molto tempo il Maestro, diventandone il braccio destro. Ronconi amava allestire spettacoli grandiosi, dal monumentale Orlando Furioso di Ariosto, nel 1969, nella riduzione elaborata da Edoardo Sanguineti, nato come spettacolo itinerante a Spoleto, agli allestimenti al Piccolo Teatro di Milano, tra i quali, La vita è sogno di Calderón de la Barca, Il sogno di Strindberg (2000), Lolita di Nabokov, I due gemelli veneziani di Goldoni, Candelaio di Giordano Bruno (2001), Quel che sapeva Maisie di James e Infinities del matematico Barrow (2002), fino ai più recenti La compagnia degli uomini di Bond (2011), Santa Giovanna dei Macelli di Brecht (2012), Il panico (2013) di Spregelburd e Celestina (2014) da Fernando de Rojas.

Santa Giovanna dei macelli di Brecht


Santa Giovanna dei macelli di Brecht


La lunga carriera del regista


Prima di arrivare al Piccolo, Ronconi aveva collabora con diverse istituzioni teatrali (Direttore della Sezione Teatro alla Biennale di Venezia, dal 1975 al 1977,  fondatore e direttore  del Laboratorio di progettazione teatrale di Prato, dal 1977 al 1979), era stato direttore del Teatro Stabile di Torino (1989 -1994), allestendo, tra gli altri, Gli ultimi giorni dell’umanità di Karl Kraus (1990), interpretato da oltre sessanta attori al Lingotto di Torino. Nel 1994 è stato nominato direttore del Teatro di Roma, dove aveva allestito, per esempio,  Re Lear di Shakespeare, Verso “Peer Gynt” da Ibsen (1995), Quer pasticciaccio brutto de via Merulana di Gadda (1996) e I fratelli Karamazov da Dostoevskij (1998).  Tra i suoi spettacoli più celebri figurano anche  Ignorabimus di Holz (1986), Dialoghi delle carmelitane di Bernanos (1988) e Tre sorelle di Cechov (1989).
Nelle sue regie affiancava reinterpretazioni dei romanzi, ai classici, come gli autori greci,  ad autori che amava particolarmente,  ricreandoli con il suo sguardo critico e visionario;  i suoi allestimenti, grazie anche ai suoi collaboratori, sono sempre stati grandiosi, spettacolari, ma anche macchinosi, tanto che non era raro che gli attori, oltre alla recitazione tipicamente ronconiana, cioè rallentata in modo da valorizzare ogni singola parola del testo, imparassero  anche arti interpretative nuove, usando la mimica e, a  volte l’acrobazia, e usassero tutto il corpo in modo espressivo. 
Ronconi non ha mai trascurato la parte educativa e pedagogica, nella creazione della scuola dello Stabile di Torino, nella direzione della Scuola del Piccolo di Milano, a lui ora dedicata, e nell’invenzione del grande laboratorio, fucina di attori che è stata ed è Santa Cristina, luogo in cui si rifugiava per vivere a stretto contatto con attori e  collaboratori e progettare i nuovi allestimenti. Infatti, nel 2002 aveva fondato con Roberta Carlotto, che ne prosegue ora il lavoro con passione e scrupolo, il Centro Teatrale Santacristina, unità di produzione e formazione in una struttura creata appositamente nella campagna tra Gubbio e Perugia. Oltre a tenere corsi estivi di perfezionamento e laboratori per attori, con Santacristina Ronconi ha realizzato, tra gli altri, Amore nello specchio (2002) con Mariangela Melato, Odissea doppio ritorno, unendo L’antro delle ninfe da Omero e Porfirio e Itaca di Botho Strauss (2007).
Ma al d là dei titoli degli autori da lui allestiti, l’insegnamento e l’eredità di Ronconi resta nella sua curiosità inesauribile che lo porta a sperimentare sempre nuovi registri stilistici, senza attenersi a un solo stile interpretativo dei testi, spaziando pertanto  fra le tematiche più varie che, da studioso, voleva valorizzare:  la scienza che sfugge al controllo dell’uomo in  Infinities, l’etica medica in Professor Bernhardi, la fragilità della finanza in Lehman Trilogy, la rilettura dei classici come Prometeo o come Il ventaglio, la fragilità dei sentimenti come in Lolita. Univa sogno e realtà nel suo teatro, portando in scena situazioni e scenografie che sembravano impossibili da realizzare, botole che si aprivano, passaggi segreti, labirinti, attori che appaiono e scompaiono o che recitano da posizioni innaturali, così da ricreare il testo in modo magico, appunto come in un sogno. 
Prospettiva Ronconi è un insieme di iniziative del Piccolo di Milano, pensata per fare conoscere il Maestro alle nuove generazioni, perché lui non desiderava essere ricordato, né celebrato, è l’idea di proiettare, dall’anniversario della sua morte, il 21 febbraio 2025, fino alla data del suo compleanno, 8 marzo 2025, sui monitor dei foyer delle tre sale milanesi dei Piccolo le immagini dei 33 spettacoli da lui diretti, prodotti e coprodotti dal Piccolo, dal 1998, anno della sua nomina, al 2015, anno della morte.
Il giorno del suo 92esimo compleanno (sabato 8 marzo) viene inaugurata In rebus: frammenti di un discorso teatrale, una mostra/installazione nei foyer dei tre teatri con l’esposizione di bozzetti, disegni, progetti scenici, fotografie delle prove, modellini, costumi, oltre a manifesti e fotografie di scena così da mostrare in modo concreto l’unicità dei suoi allestimenti. 
Sempre l’8 marzo 2025, oltre alla dedica della prima di Ho paura Torero di Pedro Lemebel, diretto da Claudio Longhi a Luca Ronconi in scena al Piccolo Teatro Grassi, verrà presentato Non era così. Un ritratto di Luca Ronconi, al Piccolo Teatro Studio Melato, lunedì 17 marzo, una serata di letture e video tratte dai celebri allestimenti, con gli attori ronconiani, tra cui Franco Branciaroli, Giovanni Crippa, Laura Marinoni, Massimo Popolizio, Galatea Ranzi. Non mancherà un’importante pubblicazione in aprile 2025, edita da Il Saggiatore, Luca Ronconi, Gli anni del Piccolo: 1998-2015. Interviste. Il volume, a cura di Eleonora Vasta ripercorre gli anni allo stabile milanese, attraverso interviste, riportate nei programmi di sala e rilasciate dal regista per approfondire la ideazione e creazione degli spettacoli creati in quel periodo, prodotti, coprodotti o alla cui produzione il Piccolo collaborò. Tra gli intervistatori Claudio Longhi, anche autore dei contributi, insieme a Giovanni Agosti, Roberta Carlotto, Sergio Escobar. Il volume verrà presentato il 14 maggio, data del compleanno della fondazione del Piccolo, nel ridotto dei Palchi “Arturo Toscanini” del Teatro alla Scala; usciranno anche un altro volume, gli atti del Convegno Ho sempre preferito non lasciare traccia. Luca Ronconi tra scena vita e archivio (Roma, 21-23 maggio 2024), e il numero monografico della rivista del Teatro alla Scala dedicato a “Luca Ronconi alla Scala”, curato da Mattia Palma, per ricordare le sue regie liriche.
Nel Chiostro Nina Vinchi del Piccolo, venerdì 16 maggio, si terrà una conversazione dal titolo Una lente per guardare il testo: la drammaturgia dello spazio nel teatro di Luca Ronconi tra Margherita Palli e Marco Rossi, i suoi scenografi, per scoprire disegni, bozzetti e progetti scenici dei suoi spettacoli, conservati nell’Archivio Storico del Piccolo. Tra le altre importanti iniziative un focus sulle sue tre città e sui tre teatri viene proposto La memoria del teatro. Luca Ronconi e Torino, Roma, Milano. Progetto Ormete (26 maggio) con gli esiti del percorso di ricerca accademica, nell’ambito di Ormete, che digitalizza le fonti orali per le arti teatrali.
Prospettiva Ronconi è ricca di tante iniziative così da ricordare un genio multiforme in tanti modi differenti. 
 





Dal sito Famiglia Cristiana

Visualizzazioni: 1
Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

Questo sito web usa i cookies per migliorare la vostra esperienza di navigazione. Daremo per scontato che tu sia d'accordo, ma puoi annullare l'iscrizione se lo desideri. Accetto Leggi altro

Privacy & Cookies Policy