Continua a salire il bilancio delle vittime del terremoto che, venerdì 28 marzo, ha colpito il Myanmar. L’epicentro è stato registrato a 16 chilometri a nord-ovest della città di Sagaing, a una profondità di 10 chilometri, ed ha interessato anche Bangladesh, India, Cina e Thailandia. 12 bambini morti nel crollo di una scuola materna
Silvia Giovanrosa – Città del Vaticano
Le autorità militari al governo in Myanmar riferiscono che sono più di 1000 le persone che hanno perso la vita nel terremoto di magnitudo 7,7 che nella mattinata di venerdì ha devastato il Paese. Il bilancio provvisorio dei feriti è salito a 2.376, mentre risultano ancora disperse 47 persone coinvolte nel crollo di un edificio a Bangkok. Il Servizio geologico degli Stati Uniti, tuttavia, ha stimato che il bilancio delle vittime potrebbe superare i 10mila morti, mentre il totale dei danni supererà di gran lunga il valore del Pil del paese.
Morti nella scuola materna
Tra gli edifici crollati a Kyaukse, nella regione di Mandalay, anche la scuola materna West Mye Mye Kyi dove stamattina i soccorritori hanno ritrovato i corpi di 12 bambini in età prescolare e di un insegnante. Lo riporta la Bbc. Altre persone sono rimaste intrappolate all’interno dell’edificio crollato e con il passare del tempo le possibilità di trovarle vive si riducono. Secondo notizie non confermate, circa 50 bambini e sei insegnanti sarebbero dispersi dopo il crollo dell’edificio.
Aeroporti chiusi
A rendere più complicate le operazioni di soccorso in Myanmar è anche la chiusura dell’aeroporto principale della capitale, Naypyitaw, a causa del crollo della torre di controllo del traffico aereo. Il terremoto ha costretto anche alla chiusura di un aeroporto minore per ingenti danni alle attrezzature aeronautiche.
La Thailandia
Il sisma ha colpito ampie zone del Paese, dalle pianure centrali attorno a Mandalay fino alle colline di Shan, alcune delle quali controllate dalla guerriglia e dunque fuori dal controllo della giunta militare al governo. Il terremoto, avvertito anche in Thailandia, ha fatto tremare la grande area di Bangkok, dove almeno 10 persone sono morte, 16 sono rimaste ferite e più di 100 risultano disperse. Hanno fatto il giro del mondo le immagini pubblicate sui social media del grosso grattacielo in costruzione, collassato durante la prima scossa. Si continua a scavare sotto l’edificio, dove secondo quanto riportato da fonti locali, ci sono decine di persone ancora in vita sepolte da almeno dieci metri di macerie.
Aiuti Internazionali
La giunta militare del Myanmar ha lanciato un appello urgente alla comunità internazionale perché intervenga con aiuti umanitari. Diversi Paesi, tra cui Malesia, Russia e Cina, stanno facendo arrivare squadre di soccorso. Il presidente cinese Xi Jinping, rispondendo all’appello del leader della giunta, ha inviato un messaggio di cordoglio e inviato una squadra di 82 soccorritori. Il governo cinese fornirà aiuti umanitari di emergenza per 100 milioni di yuan (12,7 milioni di euro), ha annunciato sempre oggi l’agenzia umanitaria di Pechino. La Corea del Sud supporterà il Paese tramite organizzazioni internazionali, l’India ha inviato una squadra di ricerca e soccorso e una squadra medica, nonché provviste, mentre il ministero degli esteri della Malesia ha affermato che 50 persone domenica giungeranno in Myanmar per fornire aiuti alle aree più colpite. Le Nazioni Unite hanno stanziato 5 milioni di dollari per intensificare gli sforzi messi in campo. Il presidente Donald Trump ha dichiarato che gli Stati Uniti avrebbero contribuito all’emergenza. Il Myanmar è alle prese con una guerra civile prolungata e sanguinosa, già responsabile di una massiccia crisi umanitaria.