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«Non fatevi rubare la Speranza»: la Piccola Casa della Misericordia di Gela, frutto del cuore di Papa

Nella periferia d’Italia, per volontà del Santo Padre Francesco, è nata nel 2013 la Piccola Casa della Misericordia di Gela (Sicilia), oggi una grande realtà che assiste quasi cinquecento famiglie disagiate del territorio nisseno attraverso i tanti volontari che vivono la spiritualità della Misericordia, antidoto alla cultura dello scarto che sempre più si impone. La «Piccola Casa della Misericordia» è stata chiesta dallo stesso Pontefice a don Pasqualino di Dio, il quale, dopo aver preso parte alla prima messa pubblica del Papa, il 17 marzo 2013, veniva ricevuto in udienza e in quell’occasione parlò a Papa Francesco della realtà sociale della Sicilia particolarmente di Lampedusa e delle difficoltà di tante famiglie della propria città. Francesco lo ascoltò e gli suggerì di dar vita ad una Casa di spiritualità che fosse segno dell’accoglienza della Misericordia del Padre. Papa Francesco ha fatto del messaggio della misericordia di Dio il cuore del suo pontificato esplicato non solo nell’indire un Giubileo straordinario della Misericordia ma nell’attenzione verso i poveri, gli ultimi. Il Santo Padre è stato sempre aggiornato degli sviluppi di questa realtà siciliana e, nel 2020, mentre infuriava ancora la pandemia, ha voluto scrivere una lettera di suo pugno per manifestare la vicinanza a questa realtà: «sorta per aiutare quanti sono provati dal disagio e dalla precarietà», e per incoraggiare quanti ogni giorno vi si spendono senza riserve. L’opera di prossimità alle persone care, che versano in condizioni problematiche, è un faro di luce e di speranza nel buio della sofferenza e della rassegnazione – evidenzia il Papa –; è un apprezzato segno di condivisione della Chiesa con i disagi e le fatiche del proprio popolo; è un ammirevole esempio di carità evangelica e di Chiesa in uscita, che fa tanto bene alla comunità ecclesiale e a quella civile».

Spiega don Pasqualino di Dio: «Anche se siamo tanto dispiaciuti per la morte del nostro amato Santo Padre, riecheggia in noi uno dei suoi primi gridi: “Non fatevi rubare la Speranza”. Ho avuto la gioia e la grazia d’incontrare tante volte il Santo Padre che ha dato una sferzata alla mia vocazione presbiterale, non potrò mai dimenticare le sue parole che tante volte mi ha ripetuto: “Tu occupati dei poveri e Dio si preoccuperà di Te”. Ha servito la Chiesa fino all’ultimo, raggiungendo con la sua voce flebile il cuore di tutti per ricordarci il prezioso impegno per la pace, primo dono del Risorto, con addosso il profumo delle pecore, accarezzando con i suoi occhi e la sua benedizione tutto il mondo, si è congedato in punta di piedi, come era solito fare Lui. Oggi la Piccola Casa della Misericordia, nata dal suo cuore di Pastore va avanti grazie ai tanti volontari che vanno incontro gratuitamente a tante famiglie attraverso vari servizi tra i quali: il centro d’ascolto, sportello lavoro, distribuzione di pacchi alimentari, emporio di vestiti, mensa della solidarietà, dormitorio, sportello antiviolenza, ambulatorio medico, centro diurno per i bambini, laboratori di artigianato (cucito, falegnameria, ceramica) portati avanti dalla cooperativa Raphael, costola operativa della Piccola Casa. Tutta l’opera si fonda sulla Provvidenza e il volontariato che hanno come perno l’adorazione eucaristica e la lectio divina».

Grande è stata l’attenzione che Papa Francesco ha voluto riservare nella sua visita alla Diocesi di Piazza Armerina nel settembre 2018, gli assistiti della Piccola Casa in quella occasione, scolpirono la sede presidenziale che custodiscono insieme a una statua della Madonna che Papa Francesco personalmente regalò per la Chiesa della Divina Misericordia sede dell’adorazione eucaristica perpetua. Nell’udienza privata del 6 novembre 2023, Papa Francesco rivolgendosi ai 300 pellegrini gelesi ha affermato: «Siete venuti qui come una grande famiglia, in cui ciascuno ha doni e mansioni diverse e complementari e questa ricca varietà racconta da sé il cammino attraverso cui, in questi anni, avete sviluppato un progetto di bene articolato e concreto. Partendo da situazioni di disagio, avete cercato di abbracciare nella carità tutte le persone e tutta la persona, facendo fronte a molteplici esigenze e promuovendo varie iniziative: dalla mensa quotidiana per i poveri ai laboratori artigianali, dai servizi di recupero scolastico agli spazi di dialogo per famiglie in difficoltà. Si vede che c’è movimento lì, e questo è bello; si vede che vi siete lasciati provocare e inquietare dai bisogni dei fratelli e delle sorelle che Dio ha posto sul vostro cammino, specialmente degli ultimi, dei più bisognosi».

In quell’occasione, Papa Francesco ha consegnato una preziosa icona della Misericordia avviando la Peregrinatio Misericordiæ internazionale che sta visitando le chiese e le piazze del mondo e lo farà fino al Giubileo del 2033. La Piccola Casa della Misericordia insieme alla Fraternità Apostolica della Misericordia fanno parte del coordinamento nazionale delle realtà della Misericordia, che raccoglie circa un centinaio di realtà le quali si ispirano al messaggio della Divina Misericordia e che, il 14 e 15 settembre, prossimo si riuniranno a Roma per vivere il loro Giubileo. Oggi, come allora, rimbombano fortemente le parole di Gesù misericordioso affidate a Santa Faustina Kowalska e tante volte ricordate da Giovanni Paolo II e da Papa Francesco: «L’umanità non troverà pace, finché non si rivolgerà con fiducia alla Mia Misericordia».





Dal sito Famiglia Cristiana

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