La religiosa, tifosa della Lazio e volto noto della televisione, si è spenta a 77 anni. I funerali saranno celebrati venerdì nella chiesa Gran Madre di Dio a Ponte Milvio, a Roma
Francesco Ricupero – Città del Vaticano
Vulcanica, allegra, dolce, tenace. È stata per tanti anni un’iconica figura della tifoseria biancoceleste. La domenica, quando la sua squadra del cuore giocava allo stadio Olimpico di Roma, lei era lì, seduta in tribuna, sempre sorridente, con la sciarpa al collo e la tonaca, a tifare per la “sua” Lazio. Suor Paola (nata Rita D’Auria) originaria di Roccella Jonica, in provincia di Reggio Calabria, appartenente alla congregazione delle Suore Scolastiche francescane di Cristo Re, si è spenta, martedì sera, il primo aprile, nella sua stanza di convento, dopo una lunga malattia. Aveva 77 anni ed era molto devota alla Madonna di Lourdes. Arrivata a Roma quando aveva 20 anni, il suo volto era diventato noto grazie alle sue ospitate televisive e in particolare alla trasmissione “Quelli che il calcio”.
Era la nonna di tutti i piccoli
Grazie alla sua popolarità, negli anni ha dato un notevole sostegno a numerose iniziative benefiche con l’associazione SoSpe (Solidarietà e Speranza), con un impegno in particolare rivolto ai giovani in difficoltà ed ai detenuti. È stata la “nonna” di tutti i piccoli ospiti dell’associazione che ha fondato e gestito con tenacia, forza, fiducia e sacrifici. “Quando si è con i bambini, con le ragazze madri, con i detenuti, i terremotati, i tossicodipendenti o semplicemente con chi ci chiede un appoggio morale – scriveva suor Paola – dobbiamo usare per tutti lo stesso metro della disponibilità, della positività, perché loro, sentendosi amati, possano crescere migliori”. Nel 2021 le viene consegnato il diploma, con il grado onorifico di Ufficiale al merito concesso dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
L’attività di SoSpe
Per iniziativa di suor Paola, e grazie anche alla generosità di benefattori e volontari, dal 1998 la So.Spe cerca di donare assistenza sociale e sanitaria a persone bisognose, tentando di favorirne le condizioni sociali ed ambientali con il fine di raggiungere una loro rieducazione ed il reinserimento nella società. Nel corso degli anni, ha organizzato numerosi eventi di beneficenza, coinvolgendo spesso la società biancoceleste, e con i calciatori della Lazio che a turno hanno preso parte, in qualità di camerieri, a cene riservate alle persone più fragili e meno abbienti della Capitale.
Il cordoglio della società e dei tifosi
Profondo cordoglio è stato espresso dal presidente della società SS Lazio Claudio Lotito e dalla presidente della Fondazione SS Lazio 1900, Cristina Mezzaroma. “Figura amatissima da tutti i tifosi biancocelesti e dall’intera comunità romana. Suor Paola – si legge in una nota della società – è stata un faro di speranza e generosità, un esempio straordinario di umanità e dedizione nei confronti di chiunque avesse bisogno di aiuto o conforto. Con il suo sorriso e la sua disponibilità costanti, ha incarnato i valori della solidarietà e dell’accoglienza, rendendosi punto di riferimento per migliaia di persone”. Anche i tifosi biancocelesti hanno espresso il loro cordoglio che ha fatto rapidamente il giro del web.
La camera ardente in Campidoglio e i funerali
Domani, 3 aprile, dalle ore 10 alle 19, una camera ardente è stata allestita nella Sala della Protomoteca in Campidoglio dove sarà possibile tributare l’ultimo saluto a suor Paola. I funerali saranno celebrati, venerdì 4 aprile, nella chiesa romana Gran Madre di Dio a Ponte Milvio. “Preghiamo perché il suo ricordo resti vivido – conclude la nota della Fondazione SS Lazio 1900 – come un invito a proseguire sulla strada che lei ha tracciato: dare sostegno a chi soffre, diffondere il bene, e non dimenticare mai il valore della speranza e della solidarietà”, così come suor Paola ripeteva spesso: “Dai poco se doni le tue ricchezze, ma se doni te stesso tu doni veramente”.