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Maria Callas, la storia vera dietro al film “Maria” con Angelina Jolie



Maria Callas con il regista Fraco Zeffirelli

Maria Callas era nata il 2 dicembre del 1923 a New York da una famiglia di emigranti greci che di cognome faceva Kalogeropoulou. Il destino non le ha concesso di invecchiare. È morta a 53 anni, il 16 settembre del 1977, da sola, nella città che infinite volte, nel ruolo di Violetta in Traviata, aveva cantato come un “popoloso deserto”: Parigi.La morte prematura ha reso indistruttibile il mito di un’artista che rimane un punto di riferimento nella storia del teatro musicale. «La congiunzione di stelle che si sono incontrate per creare un astro così completo e perfetto come Maria Callas non potrà ripetersi mai più», disse Franco Zeffirelli. Il poeta premio Nobel Eugenio Montale, dopo una recita di La sonnambula di Bellini alla Scala nel 1955, la definì: «Fenomenale soprano leggero tragico, di sapore espressionistico: un miscuglio di cui non avevamo precedenti».

Maria Callas esibisce una nuova linea al Lido di Venezia


Maria Callas esibisce una nuova linea al Lido di Venezia



Maria Callas conquistò il successo con il talento, lo studio e una disciplina di ferro. Le prime lezioni di canto le prende a New York a 6 anni, ma lo studio diventa metodico dopo il ritorno con la famiglia in Grecia, nel 1937. Ad Atene riceve un borsa di studio dal Conservatorio nazionale, il 2 aprile 1938 canta per la prima volta un’opera intera (interpreta Santuzza in Cavalleria rusticana). Negli anni della guerra canta in Grecia, poi negli Stati Uniti. Nel 1947 arriva a Verona per cantare in Arena La Gioconda diretta da Tullio Serafin. È un trionfo. A Verona Maria conosce Giovanni Battista Meneghini, un industriale appassionato di lirica. Nasce una relazione, anche se Meneghini ha 28 anni più di lei. Si sposeranno nel 1949.

Il 7 dicembre 1951 è l’anno del debutto alla Scala con I Vespri siciliani di Verdi. Maria si esibirà su quel palcoscenico per undici anni in 24 titoli, lasciando ricordi indelebili. Come ricorda l’ex sovrintendente Carlo Fontana, «nella sala del Piermarini il fantasma della Maria ha aleggiato a lungo». In quel periodo Maria Callas era una florida ragazzona che pesava oltre 90 chili. «Mi trovai di fronte una matrona in visone», scrisse la giornalista Camilla Cederna ricordando il suo primo incontro con la diva. Una dieta ferrea ammantata di leggende (si diceva che avesse ingerito un verme solitario, ma non era vero) le fece perdere quasi 50 chili nel giro di pochi anni. La sua nuova linea venne valorizzata dagli abiti eleganti della stilista Biki.

Maria Callas con Aristotele Onassis


Maria Callas con Aristotele Onassis

Fra il 1951 e il 1957 Maria Callas è la regina dell’opera lirica mondiale. I fan la venerano come “la Divina”. I critici e i loggionisti alimentano, anche in modo scomposto, una rivalità con Renata Tebaldi, altra grandissima voce di quegli anni. «Quando questa canta, i partigiani dell’altro soprano, appostati nelle gallerie, l’attendono col fucile spianato e sottolineano con mormorii di disapprovazione ogni emissione di voce che a loro paia difettosa», scrive nel 1955 il critico Massimo Mila dopo una recita scaligera di Norma.

Registi come Luchino Visconti valorizzano il temperamento drammatico della Callas. Resta indimenticabile La Traviata del 1955 alla Scala. «Quando ha fatto Traviata, Maria era davvero bellissima. Era anche molto magra e Visconti la vestì in modo sublime, con degli abiti meravigliosi. Era bellissima sotto tutti i punti di vista e anche bravissima, faceva una Violetta unica al mondo», ricorda ancora con emozione Giovanna Lomazzi, 88 anni, a lungo protagonista della vita musicale milanese, che divenne amica della cantante proprio in quel periodo.

Dopo tanti trionfi arriva anche una giornata nera. Giovedì 2 gennaio 1958 Maria Callas canta Norma per l’inaugurazione della stagione del Teatro dell’Opera di Roma. È una serata di grande mondanità. Nel palco reale siedono il presidente della Repubblica Giovanni Gronchi e la moglie. Al Costanzi ci sono anche Giorgio De Chirico, Gina Lollobrigida, Anna Magnani, Silvana Pampanini. Alla fine del primo atto la Callas abbandona il teatro da un passaggio interno che la conduce direttamente in hotel. Aveva accusato un calo di voce, ma le avevano fatto male anche alcune contestazioni del pubblico. La recita viene sospesa. È uno scandalo che costringerà l’artista a scrivere una lettera di scuse a Gronchi il 3 gennaio («sono profondamente addolorata»).

Nell’agosto del 1959 arriva una svolta sentimentale. Maria Callas allaccia una relazione con un altro uomo più anziano di lei, l’armatore greco Aristotele Onassis. Questa volta la differenza d’età è di 17 anni. «Maria ha cominciato a non occuparsi più della sua voce per frequentare un mondo che non era il suo. Lei era abituata a stare con i colleghi, invece Onassis la obbligava a frequentare il bel mondo dorato, si fa per dire, con il quale lei non aveva nulla da spartire. Maria era una donna che viveva del suo canto e della sua casa milanese, che amava molto: aveva una bella casa, con mobili antichi meravigliosi e molti quadri di valore. Questo era il suo mondo, ma poi è arrivato lo tsunami Onassis che ha sconvolto tutti i rapporti», ricorda con amarezza la Lomazzi. Nel giugno del 1962 Maria si esibisce per l’ultima volta alla Scala. La voce ormai ha perso lo smalto di un tempo. Nel 1968 Pasolini la dirige nel film Medea, ma il cinema non sembra la sua nuova strada. Comincia una relazione tormentata con il tenore Giuseppe Di Stefano, con il quale si esibisce in alcuni recital in Giappone. L’11 novembre 1974 è il giorno della sua ultima esibizione pubblica, a Sapporo.

 

Angelina Jolie è Maria Callas nel film "Maria" del regista cileno Pablo Larraín


Angelina Jolie è Maria Callas nel film “Maria” del regista cileno Pablo Larraín




L’anno prima Riccardo Muti l’aveva cercata per farla cantare nel Macbeth di Verdi a Firenze. Niente da fare. «È tardi», sospira Maria al telefono, con lo stesso tono cupo di Violetta, quando sente vicina la morte in La Traviata. Tra il 1975 e il 1976 muoiono Onassis, Pasolini e Visconti. La Callas è sempre più sola e infelice. «Per Maria», spiega la Lomazzi, «la vita a quel punto non aveva più senso. Non aveva più niente che le andasse bene. Aveva finito la sua carriera artistica e non erano andate bene l’esperienza del cinema e dell’insegnamento. Non aveva altri sfoghi professionali. Lei era nata per cantare e una volta che non ha più avuto la voce per cantare, le è mancato tutto». Nel 1979 le sue ceneri sono state disperse nell’Egeo.





Dal sito Famiglia Cristiana

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