papa Francesco di fronte al quadro di Chagall.
Ieri il Papa ha voluto recarsi di persona in via del Corso per ammirare un quadro di Chagall. Ma di che si tratta? E che significato ha quella visita improvvisa di un pontefice che si reca a un’esposizione come un qualsiasi turista o pellegrino? Vediamo.
In occasione del Giubileo 2025, il Dicastero per l’Evangelizzazione inaugura la quarta mostra della rassegna culturale «Giubileo è cultura», con l’esposizione della celebre Crocifissione Bianca di Marc Chagall. Questa straordinaria opera sarà visitabile gratuitamente dal 27 novembre 2024 al 27 gennaio 2025 presso il Museo del Corso – Polo Museale di Palazzo Cipolla, a Roma. Quest’opera, mai esposta prima in Italia, rappresenta un evento di portata internazionale, offrendo una rara opportunità per contemplare un capolavoro che unisce un linguaggio artistico unico e un messaggio universale di speranza.
La Crocifissione Bianca, dipinta nel 1938, incarna il dramma delle persecuzioni contro gli ebrei, un tema particolarmente attuale nell’Europa dell’epoca. Chagall raffigura Cristo crocifisso come simbolo della sofferenza universale, rivendicandone l’identità ebraica. Avvolto in un tallit, lo scialle della preghiera ebraica, il Cristo è illuminato da un fascio di luce bianca, simbolo divino, e sovrastato dalla scritta INRI in latino ed ebraico. Attorno alla croce, scene di distruzione e violenza: sinagoghe in fiamme, villaggi saccheggiati e rifugiati che cercano salvezza. L’opera è profondamente influenzata dai pogrom e dalla Notte dei Cristalli del 1938, eventi che intensificarono la persecuzione degli ebrei in Europa. Attraverso l’uso predominante del bianco, Chagall evoca purezza, lutto e speranza.
Ogni elemento del dipinto porta un significato profondo: Gesù crocifisso simboleggia il martirio ebraico, con la scala appoggiata alla croce che diventa ponte tra cielo e terra. Scene di devastazione a sinistra vedono soldati armati avanzare con bandiere rosse, incendiando villaggi e sinagoghe; a destra, la Torah e i rotoli sacri bruciano, mentre uomini disperati cercano di salvarli. Fuggitivi e vittime, in basso, si vedono in una barca che tenta di raggiungere la salvezza, mentre uomini e donne in abiti tradizionali portano con sé i simboli della fede ebraica. La narrazione visiva di Chagall integra elementi dell’arte rinascimentale italiana, come l’influenza di Michelangelo, e simboli biblici, tra cui la Menorah e la Stella di Davide.
Accanto a Guernica di Picasso, la “Crocifissione Bianca” è una delle più potenti condanne della guerra e dell’odio del XX secolo. Papa Francesco ha espresso più volte il suo apprezzamento per quest’opera, definendola un invito alla fratellanza e alla riconciliazione tra culture e fedi. La sua esposizione durante il Giubileo 2025 non rappresenta solo un evento artistico, ma un’opportunità per riflettere sul mistero della croce, simbolo di redenzione e speranza di rinascita dopo le atrocità della storia. E naturalmente per condannare, ancora una volta, qualunque forma di antisemitismo.