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Lomello, un’iniziativa per il futuro del patrimonio culturale religioso


La Fondazione Magnani, con il patrocinio del Dicastero per la cultura e l’educazione e l’Università di Pavia, ha lanciato il “Premio restauro 2025. Patrimonio culturale religioso”, un bando nazionale dedicato a giovani studiosi che abbiano sviluppato progetti di restauro e valorizzazione di beni architettonici e storico-artistici. L’iniziativa si svolge in occasione del Millenario della basilica di Santa Maria Maggiore di Lomello. Ci si può candidare entro il 30 luglio 2025

Maria Milvia Morciano – Città del Vaticano

Lomello è una cittadina al limite tra Lombardia e Piemonte, in provincia di Pavia. Qui il cielo è ovunque: nessun monte all’orizzonte si staglia sulla distesa della pianura. Le case hanno i muri chiari e i tetti di tegole; le strade sono strette, invitano a percorrerle lentamente. È un centro dalle origini remote, sviluppato prima su vie romane e poi, nel medioevo, su una via Romea percorsa dai pellegrini che si recavano sulle tombe di Pietro e Paolo. Il sapore antico è conservato dal silenzio intorno, dal vivere operoso ma sereno. E tra le diverse emergenze storiche si staglia la basilica romanica di Santa Maria Maggiore, dalla fitta trama di mattoni rossi, uno degli esempi di romanico lombardo più antico.


Locandina del Bando

Un Premio che guarda lontano

Punto di snodo di diverse strade, la storia di Lomello è legata alla viabilità e in effetti è citata in diversi itineraria. Era un luogo dove si sostava, da sempre legato al cammino, al passaggio, al viaggio. Per questo motivo è naturale che la Fondazione Magnani, nata per perpetuare una vocazione solidale con il territorio, si spinga a guardare più lontano. È stato attivato un bando nazionale finalizzato a premiare le migliori proposte di restauro e valorizzazione del patrimonio architettonico del patrimonio religioso in dialogo con quello storico artistico, nella consapevolezza che non possono essere considerate variabili indipendenti e separate. I beni mobili e immobili sono elementi interconnessi che hanno bisogno di un’azione interdisciplinare e integrata. il “Premio Restauro 2025. Patrimonio culturale religioso” sarà conferito alle migliori tesi di laurea, di specializzazione e di dottorato in Restauro di beni architettonici e storico-artistici. A questo proposito fondamentale è la collaborazione con il corso di Restauro Architettonico dell’Università di Pavia, il cui docente di riferimento è la professoressa Olimpia Niglio, che è anche presidente di giuria.

Studenti del corso di Restauro Architettonico dell’Università di Pavia

Studenti del corso di Restauro Architettonico dell’Università di Pavia

Connessione tra arte e architettura

Il bando è riservato ai laureati dei corsi di Laurea magistrale in Architettura, in Ingegneria edile e architettura, in Storia dell’arte, in Beni culturali, agli specializzati delle Scuole in beni architettonici e del paesaggio e Scuole in beni storico-artistici e ai diplomati delle Scuole di dottorato e degli Istituti di alta formazione le cui ricerche sono state finalizzate a elaborare studi per la conservazione, valorizzazione e riuso del patrimonio culturale religioso con una significativa connessione tra arte e architettura. Gli elaborati dovranno pervenire entro il 30 luglio 2025, secondo le modalità espresse dal bando, consultabile sul sito della Fondazione.

Mille anni di arte sacra 

Il Premio, che avrà cadenza biennale, inizia in un anno propizio perché, oltre a essere giubilare, celebra anche il millenario della basilica di Lomello. Con l’Università di Pavia, il Premio ha ricevuto il patrocinio del Dicastero per la cultura e l’educazione e vede il suo prefetto, il cardinale José Tolentino de Mendonça, tra i membri del comitato d’onore. Inoltre, collaborano l’Almo Collegio Borromeo di Pavia, l’Arcidiocesi di Lucca e la Diocesi di Vigevano, la Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggioper le province di Como, Lecco, Monza e Brianza, Pavia, Sondrio e Varese, e l’Icomos Prerico (International Council Monuments and Sites of Religions and Ritual).

Obiettivo

Il Premio costituisce un primo passo per creare a Lomello, utilizzando le strutture logistiche della Fondazione Magnani, un sostegno a scuole o centri di restauro aperto a studenti e studiosi di tutte le nazionalità. “Lo spirito e l’ambizione che ci animano” – ha detto la presidente della Fondazione Mariella Magnani – “è di costruire una realtà significativa a Lomello, anche se non solo per Lomello. Apertura verso l’esterno e internazionalizzazione sono i propositi che animano l’iniziativa, con il proposito di agire, in questo luogo così ricco di potenzialità, come polo di aggregazione”.  

Un’istituzione nel segno dei legami familiari 

La Fondazione Magnani è stata istituita il 6 marzo 2024 grazie alla volontà della stessa famiglia, in memoria di Piero e Giuseppina Magnani, imprenditori e benefattori che hanno dato un grande contributo al benessere economico e sociale della comunità. Si tratta di un ente senza scopo di lucro, impegnato in attività civiche, solidali e di utilità sociale, con l’obiettivo di promuovere la crescita culturale e sociale della collettività. La Fondazione si dedica a sostenere iniziative volte alla valorizzazione della cultura e delle arti, alla diffusione del loro sapere, alla tutela del patrimonio storico-artistico, favorendo al contempo la creatività e l’innovazione. Inoltre, la Fondazione si impegna a stimolare lo sviluppo del territorio e a promuovere la crescita culturale e professionale delle persone, con particolare attenzione ai giovani e alle categorie svantaggiate. La Fondazione ha ottenuto il riconoscimento quale ente di terzo settore.  



Dal sito Vatican News

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