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L’esercito israeliano accerchia Gaza. Centinaia di migliaia gli sfollati


Si inaspriscono le operazioni militari israeliane con un intervento armato su vasta scala, da nord a sud. Decine le vittime nei raid di ieri, centinaia di migliaia gli sfollati di nuovo in fuga, in un contesto di drammatica carenza di aiuti umanitari. Nei prossimi giorni Netanyahu atteso a Washington

Paola Simonetti – Città del Vaticano

Si allarga l’operazione militare israeliana su Gaza, con l’isolamento della città meridionale di Rafah e la preclusione ad Hamas degli accessi ai tunnel, mentre al nord le truppe si sono spinte fin nel quartiere Shejaiya, a sud di Gaza City. Almeno 34 le vittime nei raid di ieri, una cifra che fa salire a 1.249 il bilancio delle persone uccise nella Striscia, secondo i dati del ministero della Sanità di Gaza gestito da Hamas, dalla fine della tregua il 18 marzo scorso.

La fuga dei civili

Sono 280.000 i civili sfollati che tornano a fuggire, dopo la nuova escalation di attacchi israeliani, nel contesto di una crescente carenza di beni essenziali per le restrizioni e i divieti di accesso presenti, secondo quanto denunciato dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari, sul 65% del territorio. I vertici dell’esercito israeliano fanno sapere che le operazioni mirano a neutralizzare funzionari politici e militari di Hamas, molti dei quali sono stati già uccisi nei giorni scorsi.

L’avviso di Hamas sugli ostaggi

Il gruppo islamico, dal canto suo, ha avvertito Israele che non sposterà gli israeliani prigionieri ancora vivi dalle zone in cui le truppe hanno ordinato l’evacuazione nei giorni scorsi, area dove, ha precisato un portavoce di Hamas, si trova al momento la “metà dei sequestrati israeliani viventi” e dei quali gli attacchi israeliani metterebbero, dunque, a rischio l’incoluimità.

I colloqui tra Israele e Stati Uniti

Si profila, intanto, un incontro nelle prossime settimane fra il presidente Usa, Donald Trump, e il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, che volerà a Washington. Sul tavolo, oltre al tema dei dazi, ci sarebbe anche il piano di sfollamento dei palestinesi da Gaza, che se abbandonato da Trump resterebbe invece ancora nelle mire del governo Netanyahu. A farlo trapelare un alto funzionario israeliano che ha sottolineato che “Israele non rinuncia alla visione di Trump per l’evacuazione volontaria da Gaza”, affermando che “oltre un milione di gazawi vogliono andarsene secondo i sondaggi”. “Siamo in contatto con diversi Paesi – ha aggiunto il funzionario – che stanno mostrando interesse ad assorbire i palestinesi, in cambio di benefici strategici e non solo economici”.



Dal sito Vatican News

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