«In occasione del cinquantesimo anniversario di Caritas Ambrosiana impegno la Diocesi di Milano perché, insieme a tutti coloro che hanno una responsabilità in questo ambito, venga promossa un’opera significativa su un tema particolarmente urgente come quello della casa per tutti».
Con queste parole Monsignor Mario Delpini, Arcivescovo di Milano, nel Discorso alla città del 6 dicembre scorso aveva fatto una promessa. Durante celebrazione eucaristica che si è tenuta in Duomo a Milano in occasione del 50° anniversario di fondazione di Caritas Ambrosiane, che ricorre il 18 dicembre, ha fatto di più: ha annunciato che quella promessa si traduce in realtà concreta con l’istituzione di un Fondo voluto dalla Diocesi e gestito tramite Caritas Ambrosiana. Lo ha detto, facendo proprio l’appello del Beato cardinale Ildefonso Schuster, arcivescovo di Milano tra il 1929 e il 1954, che nel 1949, nella Milano distrutta dalla guerra, affermò: “Ora in nome della carità e della giustizia io oso lanciare un appello a quanti possono disporre del superfluo, banchieri, industriali, finanzieri […] perché vogliano concorre a quest’opera cristiana di costruire case per quanti ne sono privi. […] Dio lo vuole e voi non vi potete rifiutare”.
E ancora: “È impossibile fare un calcolo anche approssimativo di tutti quei giovani e signorine che aspettano invano una casa, almeno un buco per comporre la loro famiglia … non ci sono case. È impossibile fabbricarne per la situazione finanziaria… ci sono invece case a sufficienza per i ricchi… affitti proibitivi per i poveri», cita monsignor Delpini durante l’omelia, rendendo evidente quanto attuali siano queste parole. E aggiunge: «In questa nostra Milano così attraente e intraprendente è necessario ripetere il grido antico: non ci sono case!»
Che a Milano la casa sia un’emergenza cui troppe persone, che non hanno lavoro o che ne hanno uno che dà un compenso insufficiente, non riescono a fare fronte è noto. Si tenga presente che secondo le statistiche internzazionali risulta inaccessibile un alloggio quando richiede più del 30% del reddito. Secondo l’analisi dell’ufficio casa e dell’ufficio politiche sociali di Caritas Ambrosiana: «Per una parte significativa di coloro che si rivolgono ai Centri d’ascolto e ai Servizi di Caritas Ambrosiana, risulta infatti difficile e a volte impossibile trovare un alloggio dignitoso, ma soprattutto far fronte ai costi abitativi, che impattano in misura sempre più insostenibile su redditi personali e famigliari insufficienti. Sarebbe difficile, d’altronde, che gli sportelli Caritas non registrassero forti indizi di povertà abitativa, in un contesto segnato da tante tensioni, qual è quello milanese e ambrosiano, e in generale italiano. Nel nostro Paese, con un mercato abitativo orientato alla proprietà (il 72,8% delle persone ha un’abitazione in proprietà, il 18,1% paga un affitto1), le famiglie in povertà si rivolgono più facilmente all’affitto, la cui copertura finisce per impegnare buona parte del budget familiare e per risultare dunque difficilmente sostenibile».
Il fenomeno degli affitti brevi che preferisce rivolgersi alla clientela della recente crescita turistica di Milano accresce il problema riducendo il numero di alloggi privati disponibili all’affitto. Quanto alle cosiddette popolari, secondo l’analisi Caritas: «In Italia è esiguo – in confronto agli altri paesi Ue, in cui la percentuale si presenta spesso a due cifre – il patrimonio di case pubbliche, il 4% dell’intero stock abitativo. Una parte considerevole di tale stock, peraltro (circa 48 mila abitazioni), risulta in carenza manutentiva, quindi non utilizzata. Non pochi si trovano in Lombardia: nel 2023 erano 14.409 (6.477 di proprietà Aler, 7.946 di proprietà dei Comuni), 5.913 nella città di Milano . Il Comune di Milano è comunque al primo posto in Italia sia nel rapporto tra abitazioni pubbliche e numero di abitanti, sia in quello tra abitazioni pubbliche e abitazioni totali, potendo vantare circa 66 mila alloggi di proprietà pubblica (28 mila del Comune, 38 mila di Aler Milano), quasi tutti all’interno dei confini comunali (eccetto 782 di proprietà Aler, presenti in 16 comuni dell’hinterland). L’offerta di alloggi pubblici è in ogni caso molto inferiore alla domanda espressa: nel 2022 sono state presentate a Milano domande da 36.946 nuclei familiari, a fronte di 1.523 alloggi messi in avviso e di 1.297 assegnati, di cui 322 a nuclei “indigenti”, con Isee inferiore a 3 mila euro».
È proprio per dare una risposta a tutto questo che nasce per volere della Diocesi tramite Caritas Ambrosiana, il fondo Schuster, «un progetto volto ad affrontare una delle principali sfide sociali del nostro tempo, anche nel nostro territorio: il diritto all’abitare. Attualmente, per circa un terzo delle famiglie che vivono nella diocesi di Milano, il reddito disponibile rende difficoltoso l’accesso a soluzioni abitative sul mercato libero».
In concreto il Fondo è destinato a offrire soluzioni a canone calmierato a persone in situazione di bisogno abitativo ll fondo sarà istituito grazie a un contributo iniziale di 1 milione di euro messo a disposizione dalla Diocesi di Milano, su indicazione dell’Arcivescovo.
Servirà in particolare per la ristrutturazione di alloggi dismessi, per contribuire ai costi per la casa delle famiglie in difficoltà e per dare garanzia ai privati che mettono a disposizione affitti a canone agevolato.