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La vescova a Trump: “Misericordia per le persone gay e per gli immigrati”

«In nome di Dio, le chiedo avere misercordia per le persone che ora hanno paura». Misercordia per gli omossessuali, le comunitù, Lgbtq+, per gli immigrati clandestini negli Stati Uniti che scappano da guerre, violenza, miseria. Lo ha chiesto a cuore aperto al neopresidente Trump la vescova episcopale Mariann Budde dal pulpito della National Cathedral di Washington, durante la cerimonia di preghiera il giorno successivo all’insediamento.  Il servizio di preghiera nella cattedrale della capitale federale è uno dei riti di passaggio dell’inaugurazione e Trump, affiancato dalla moglie Melania, è stato colto di sorpresa, ha ascoltato le parole della Budde con sguardo serio, ma non ha affatto gradito (facendolo espressamente notare) le critiche arrivategli dall’altra prelata, una delle voci più autorevoli e influenti della Chiesa episcopale americana. 

«Ci sono gay, lesbiche e ragazzi transgender in famiglie sia democratiche che repubblicane e indipendenti, alcuni che ora hanno paura per le loro vite», ha affermato la Budde, che ha poi rivolto il suo pensiero alle persone che «lavorano nelle nostre fattorie, puliscono le nostre case e i nostri uffici, lavorano negli impianti del pollame e della carne, che lavano i piatti dopo che ceniamo nei ristoranti e fanno il turno di notte negli ospedali: forse non sono cittadini, forse non hanno i documenti a posto, ma la maggioranza degli immigrati non sono criminali». E ha aggiunto: «Le chiedo di avere misericordia per quelli nelle nostre comunità i cui figli ora hanno paura che i loro genitori vengano portati via». Ha chiesto al presidente di aiutare coloro che fuggono da guerre e persecuzione nei loro Paesi, di avere compassione e accoglierli. «Dio ci insegna che dobbiamo essere misericordiosi con lo straniero, perché una volta siamo stati tutti stranieri su questa terra».

Classe 1959, sposata e madre di due figli, nel 2011 Mariann Budde è stata la prima donna a raggiungere la carica di vescova diocesana di Washington. La prelata è molto nota per il suo impegno in favore della giustizia sociale e della difesa dei diritti umani. La politica migratoria di Trump ha creato dissenso all’interno della Chiesa americana. I vescovi Usa, pur assicurando di voler lavorare al fianco della nuova amministrazione, hanno espresso forte preoccupazione per «la cura per gli immigrati, i rifugiati e i poveri» e per quella che il neopresidente ha definito come «la più grande operazione di deportazione nella storia americana» con la quale Trump prevede di scovare attraverso raid e incursioni su vasta scala e mandare via dal Paese 11 milioni di presunti immigrati illegali.

(Foto Reuters: la vescova Mariann Budde con Donald Trump nella National Cathedral di Washington)





Dal sito Famiglia Cristiana

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