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La proposta di legge d’iniziativa popolare per la “quota giovani” in politica


Con la deposizione, presso la Suprema Corte di Cassazione di Roma, lo scorso 12 febbraio, è partito ufficialmente l’iter della proposta di legge di iniziativa popolare “Guglielmo Minervini – Quote generazionali nelle istituzioni”.

La proposta di legge porta il nome di Guglielmo Minervini, sindaco di Molfetta dal 1994 al 2001 e consigliere regionale dal 2005 fino alla scomparsa, il 2 agosto 2016. Un uomo delle istituzioni, collaboratore di don Tonino Bello, moderato e radicale, apprezzato da tutti, senza distinzioni politiche, per la sua “politica generativa”.

È stato un grande innovatore e amministratore della cosa pubblica che ha rivoluzionato il settore delle politiche giovanili in Italia e fatto da modello in Europa.

Ora, compito del comitato promotore è la raccolta delle 50mila firme necessarie, che dovrebbe arrivare in tempi rapidi, con l’obiettivo di sottoporre la proposta di legge nel più breve tempo possibile al Parlamento, al fine di creare una legislazione che risponda alle esigenze delle future generazioni. Negli ultimi anni, infatti, il distacco tra i giovani e la politica è diventato un fenomeno sempre più evidente. Le difficoltà nel percepire un reale cambiamento attraverso il voto, la mancanza di rappresentanza delle loro istanze e una generale sfiducia verso le istituzioni hanno generato un senso di apatia e disinteresse. Questo disincanto ha portato molte persone, soprattutto tra i più giovani, a sentirsi esclusi dal dibattito pubblico e dalle decisioni che influiscono sulla loro vita quotidiana.

La proposta di legge di iniziativa popolare “Guglielmo Minervini – Quote generazionali nelle istituzioni” mira proprio a incentivare una maggiore partecipazione dei giovani alla politica attraverso una serie di misure concrete come, per esempio, l’introduzione delle quote minime di rappresentanza per le diverse generazioni, assicurando che i giovani abbiano un adeguato spazio di partecipazione nei luoghi decisionali e che le politiche pubbliche rispondano in modo più equilibrato e inclusivo alle esigenze di tutte le fasce di età.

L’iniziativa mira a superare il divario intergenerazionale che ancora oggi limita l’accesso dei giovani alle opportunità di crescita professionale e sociale, incentivando un dialogo costruttivo tra le varie generazioni. Il Comitato Promotore è guidato dall’“Associazione Guglielmo Minervini”, rappresentata da Maria Turtur Minervini, e ne fanno parte giovani, attivisti e amministratori, tra cui il cagliaritano Matteo Lecis Cocco Ortu e i sindaci salentini Giacomo Cazzato e Dina Manti.





Dal sito Famiglia Cristiana

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