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“La nostra carezza al Papa”, l’omaggio degli amici della strada a Francesco


Una trentina di persone legate al giornale scritto dai poveri e voluto fortemente dallo stesso Vescovo di Roma hanno reso omaggio alle sue spoglie nella Basilica Vaticana. In tanti lo hanno incrociato nei pranzi in Aula Paolo VI, a Santa Marta prima dei viaggi, nelle visite ai dormitori che ha voluto intorno a San Pietro. “Un giorno si è accorto che ero triste – racconta Bartolo Mercuri, fondatore de ‘Il Cenacolo’ – mi ha detto di non scoraggiarmi perché Dio è sempre con me”

Benedetta Capelli – Città del Vaticano

Le lacrime di Grazia, quelle di Bartolo, l’omaggio silenzioso di Fabrizio. La compagnia dell’Osservatore di Strada ha restituito a Francesco quello sguardo amorevole che lui come padre ha donato in modo incondizionato, mettendo i poveri al centro del suo magistero, pensandoli e curandoli, offrendo assistenza medica, le docce per lavarsi, un letto per dormire e un giornale dove esprimere i propri pensieri, dove portare il proprio sguardo – sempre quello – sulla realtà. Oggi pomeriggio a San Pietro hanno reso omaggio alle spoglie del Papa.


Prima di entrare in Basilica

L’appuntamento era per le 14.30 davanti all’ingresso del Petriano ma la compagnia è arrivata prima nel timore di restare bloccata dalle tante persone in fila per l’omaggio al Papa. Fra Agnello, parroco della Basilica Vaticana e amico di questa umanità ferita da una vita che non ha fatto sconti, li ha accompagnati insieme a don Stefano, a Piero e a tanti altri che li custodiscono con cura e grazia. Da lì il passaggio verso Piazza Santa Marta e poi l’ingresso dalla Porta della Preghiera. Molti si guardano intorno stupiti dalla bellezza della Basilica, cercano con lo sguardo di vedere il feretro del Papa, guardano quell’incessante passaggio dei fedeli. Piano piano si arriva davanti al loro amico, il Papa che li ha guardati e amati. È un momento commovente, sono lacrime vere quelle che rigano alcuni loro volti, il segno della croce, un bacio lanciato verso Francesco poi la preghiera che viene fatta guardando il Papa, affidando a lui pensieri, ricordi e speranze. La compagnia si scioglie, ognuno torna alla propria vita nella certezza che la cura del Papa resterà per sempre dentro la propria anima.

Pronti per l'omaggio al Papa

Pronti per l’omaggio al Papa

“Uno di noi”

Giuseppe scrive per l’Osservatore di Strada, anche nell’ultimo numero c’è la sua firma, si sente e lo è un reporter. “Sei stato – scrive – quel raggio di luce che, con delicatezza ma in modo potente, illumina la tetra oscurità che, cinica, attanagliava i nostri sguardi”. “Ha avuto con noi un rapporto molto diretto, è stato un Pontefice molto vicino alle necessità dei bisognosi, è stato di tutti, ma soprattutto non ha mai dimenticato le persone più umili, quindi lo consideriamo uno di noi”.

La testimonianza di Giuseppe

In fila per dare l'ultimo saluto a Francesco

In fila per dare l’ultimo saluto a Francesco

Amico e padre

Tra gli amici dell’Osservatore di Strada c’è anche Bartolo Mercuri, presidente dell’associazione “Il Cenacolo” con sede a Maropati, in provincia di Reggio Calabria, paese di 1400 anime ai piedi dell’Aspromonte. Lo chiamano “Papà Africa” perché assiste gli immigrati della Piana di Gioia Tauro. “Per me è stata una gioia grande vederlo per l’ultima volta, Papa Francesco mi è stato vicino più di ogni altro al mondo. Sono 25 anni che il Signore mi usa per aiutare centinaia di migliaia di persone e Francesco mi è stato vicino, specialmente nella pandemia quando ha mandato il cardinale Krajewski con un furgone pieno di viveri, mi ha lasciato una bella somma e abbiamo aiutato tutti i poveri della Calabria. Poi l’elemosiniere, due mesi fa, è andato dai ragazzi alla tendopoli di San Ferdinando, ha permesso la costruzione delle docce e donato la lavanderia”. Bartolo cambia vita in carcere, tra le sbarre incontra l’amore di Dio. “Mi sono fatto 25 mesi da innocente ma – spiega – ho capito cosa significa la sofferenza e per questo devo aiutare tutti quelli che soffrono.  Ho promesso a Dio che qualunque povero, qualunque persona che soffre e che incontro nella mia vita, io l’aiuto”. “Il Cenacolo” ha 7.000 assistiti, “è una piccola speranza – dice Bartolo – per tanti poveri della Piana di Gioia di Tauro, che sono tantissimi, in particolare ragazzi africani e ucraini, bulgari, romeni. Gli diamo un po’ di speranza”. “Sono sicuro che il Papa mi ha aiutato sulla terra e mi aiuterà dal cielo, sono sicuro che intercede anche per me perché mi voleva bene. Una volta  mi ha visto triste, amareggiato, sconsolato perché mi sentivo solo anche se circondato da tanti volontari. Eravamo a Santa Marta, a pranzo, gli avevo portato gli agrumi e lui si è accorto che ero triste. Mi ha detto: ‘sei più forte nella tristezza che nell’allegria. C’è Dio con te’. Queste parole mi sono rimaste impresse nel cuore, non le dimenticherò mai. Per me Papa Francesco è stato più che un padre”.

L’intervista a Bartolo Mercuri

La preghiera per Francesco

La preghiera per Francesco

Le lacrime di Francesco

Francesco è un volontario de “Il Cenacolo”, nella tendopoli di San Ferdinando ha capito chi sono gli ultimi della terra, “la carne ferita di Cristo”. È emozionato dopo aver visto il Papa, confessa di aver pianto. Ricorda il suo dono: un’Enciclica e il rosario che custodisce gelosamente in casa. “La sera preghiamo con mia moglie, con i bambini. È un’emozione grande, indescrivibile. Mi sono messo a piangere quando sono passato davanti al Papa. Vedendolo lì, le sue spoglie mortali, mi sono commosso”. “Lo ricorderò sempre come il Papa degli ultimi, dei sofferenti, dei bisognosi, lo ricorderò come una carezza arrivata inattesa nella mia vita”.

La testimonianza di Francesco

Bartolo, il terzo a destra, Francesco, il quarto

Bartolo, il terzo a destra, Francesco, il quarto

I rosari di Francesco

Migliaia di rosari di Papa Francesco sono stati distribuiti in questa giornata ai poveri della città di Roma. A portarli il cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere del Papa, con l’intenzione di donare per sempre “la carezza” del Santo Padre. Una distribuzione avvenuta nelle mense, nei dormitori, presso le stazioni: i principali luoghi di riparo dei senzatetto.

I rosari di Papa Francesco

I rosari di Papa Francesco



Dal sito Vatican News

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