Nevianonline.it
Sito ufficiale della Parrocchia Matrice San Michele Arcangelo. Neviano Lecce.

La morte di Francesco sulla stampa mondiale

La morte di papa Francesco per un giorni spazza via dai giornali le late notizie. La guerra dei dazi, i conflitti in Ucraina e a Gaza, le bizze di Trump passano in secondo piano e l’immagine di Francesco riempie le prime pagine e le aperture dei siti della stampa mondiale. 

Domina l’immagine di Bergoglio quando stava ancora bene, sorridente e paterno, con le mani che salutano o benedicono. “Viva il Papa!” E “Grazie Papa” titolano in italiano due quotidiani australiani. Il quotidiano austriaco Kronen Zeitung ricorda che Francesco è stato “servo del Signore fino alla Resurrezione”. Molti sottolineano che Francesco è stato “il papa dei poveri” e del “popolo”. Mentre il francese Liberation titola in latino Perdimus Papam. 

Il quotidiano argentino Pagina 12 ricorda Francesco come “il Papa latinoamericano che ‘i cardinali sono andati a cercare in capo al mondo’, come lui stesso ha detto, entra nella storia della Chiesa cattolica e dell’umanità come la persona che, esercitando una leadership ferma, dentro e fuori i confini istituzionali, ha saputo capire le sfide della società, dal suo posto ha cercato le risposte alla sua portata e, soprattutto, ha avuto la capacità di sfidare i suoi e i lontani con il suo messaggio profondamente umano”.

“Bergoglio detestava la religione guidata dai ‘principi della Chiesa’ e credeva ostinatamente che sacerdoti, vescovi, arcivescovi e cardinali dovessero tornare alle radici della loro missione: evangelizzare, diffondere il messaggio delle Sacre Scritture, realizzare quello che lui chiamava ‘il disegno di Dio’, essere vicini a chi soffre e non scartare nessuno (per quanto peccatore possa essere). La Chiesa come ‘ospedale da campo’ o i sacerdoti come ‘pastori con l’odore delle pecore’ erano metafore che spiegavano molto bene la Chiesa che egli immaginava per avvicinarla alla gente comune che si era persa”, scrive un altro quotidiano argentino, La Nacion.

È interessante l’attenzione che viene riservata a Francesco dal mondo arabo. “Papa Francesco: Un leader spirituale in sintonia con i popoli del Medio Oriente”, titola il quotidiano emiratino The National. “La notizia della morte di Papa Francesco sarà fonte di profondo dolore non solo per il miliardo di cattolici del mondo, ma anche per tutte le persone di buona volontà che hanno condiviso l’accorata opposizione del pontefice alla povertà e all’ingiustizia e il suo desiderio di costruire ponti con le diverse fedi. In Medio Oriente sarà ricordato soprattutto come il primo leader cattolico a visitare la penisola arabica e il primo a visitare l’Iraq”, scrive il quotidiano in lingua inglese pubblicata nel Paese visitato da Francesco nel 2019. La testata ricorda la vicinanza di Francesco alla popolazione di Gaza: “Purtroppo il conflitto continua a regnare in Palestina, ma Francesco è stato una presenza costante, anche nei giorni più bui. Le sue telefonate quotidiane alla piccola e assediata congregazione cattolica di Gaza sono state una dimostrazione di quanto il Medio Oriente fosse presente nel suo papato”.

“Gli arabi piangono la morte di Papa Francesco, sostenitore del dialogo interreligioso e della dignità umana”, titola il quotidiano saudita Arab News. Il giornale ricorda: “Tra gli aspetti più caratteristici del papato di Francesco c’è stato il suo impegno con il Medio Oriente e il mondo arabo. La sua leadership è stata segnata da una storica apertura verso le comunità musulmane e cristiane, con una persistente attenzione alla pace e alla dignità umana.

Sostenendo con coerenza la soluzione dei due Stati per israeliani e palestinesi, Francesco ha lasciato in eredità una voce instancabile per la pace e la dignità umana, nel mondo arabo e non solo. In Vaticano, Francesco ha favorito incontri senza precedenti, tra cui un vertice di preghiera del 2014 con i leader israeliani e palestinesi. Questo ha dimostrato la sua convinzione che il dialogo e la preghiera possano gettare le basi per una pace duratura”.

Il New York Times ricorda che “Papa Francesco ha contribuito a ispirare il movimento globale contro il cambiamento climatico Francesco ha inquadrato il cambiamento climatico come una questione spirituale urgente e ha contribuito a spingere il mondo ad agire”. Il quotidiano ricorda anche che “Francesco ha cercato di reimpostare il corso della Chiesa cattolica romana, enfatizzando l’inclusione e la cura per gli emarginati rispetto alla purezza dottrinale”.

Per il quotidiano cattolico francese La Croix,  “attraverso i suoi scritti, i suoi discorsi e le sue iniziative, Papa Francesco ha rivitalizzato l’insegnamento sociale della Chiesa dandogli un sapore unico. Il pontificato appena concluso passerà alla storia come un importante contributo al pensiero sociale della Chiesa. Papa Francesco ha rinnovato lo stile del pensiero sociale, per risvegliare le coscienze di fronte ai drammi e alle ingiustizie di cui i poveri sono le prime vittime. In linea con il nome che ha scelto di portare in riferimento a Francesco d’Assisi”. 

Secondo lo spagnolo El Paìs, “Papa Francesco ha portato una ventata sociale e riformatrice nella Chiesa”, tuttavia ha incontrato anche resistenze. 

Per il settore più conservatore della Chiesa”, scrive il quotidiano madrileno, “si è addirittura spinto troppo in là e contro di lui si è aperto un vero e proprio fronte che lo ha visto praticamente come un pericoloso Papa populista di sinistra. Ma le enormi aspettative che ha suscitato hanno talvolta deluso anche i più progressisti, che si aspettavano cambiamenti più profondi nella riforma della Curia, nell’aumento della collegialità nel processo decisionale, nell’ordinazione femminile o nella dottrina sessuale. In uno dei problemi chiave, la lotta alla pedofilia, si è impegnato a fondo con norme e decisioni drastiche – ha fatto dimettere l’intera conferenza episcopale cilena – ma il resto della gerarchia, i vescovi di ogni Paese e la burocrazia vaticana non sempre hanno seguito il suo esempio e hanno opposto resistenza”.

Critico il giudizio del quotidiano conservatore americano Wall Street Journal, che scrive: “Papa Francesco era noto soprattutto per aver sollecitato l’attenzione per i poveri, nella migliore tradizione cristiana. Ha invocato un clero di “pastori che hanno l’odore delle loro pecore”, ossia preti e suore che condividono la sofferenza dei loro vicini. Ha fatto del sostegno ai più deboli il fulcro retorico del suo papato. Ha portato in Vaticano un’informalità e un’apertura pubblica. Purtroppo, Papa Francesco ha creduto alle ideologie che mantengono i poveri nella povertà. Uno di questi dogmi terreni è l’ambientalismo radicale, che non consiste nel mantenere la terra pulita per gli esseri umani, ma nel tenerla per sé e trattare l’uomo come un nemico”.





Dal sito Famiglia Cristiana

Visualizzazioni: 0
Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

Questo sito web usa i cookies per migliorare la vostra esperienza di navigazione. Daremo per scontato che tu sia d'accordo, ma puoi annullare l'iscrizione se lo desideri. Accetto Leggi altro

Privacy & Cookies Policy