“Da 25 anni, Kfor è impegnata con dedizione in una missione fondamentale per la stabilità della regione. La seguo con attenzione e vedo quanto il clima, a volte volutamente acceso in sede locale, renda artificiosamente complesso il dialogo tra Belgrado e Pristina. La vostra opera è cruciale per tenerlo vivo”.
Con queste parole, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è rivolto ai militari italiani impegnati nella missione di comando di Kfor in Kosovo, durante la tradizionale cerimonia di auguri ai contingenti italiani attivi nei teatri operativi internazionali.
Il Capo dello Stato ha poi messo in guardia sul rischio di intromissioni esterne nella delicata situazione dei Balcani. “Il pericolo è molto alto. È evidente e facile immaginare le conseguenze che avrebbe avuto l’assenza di Kfor in questi anni. Senza di voi, ci sarebbero state esplosioni di violenza che avrebbero devastato il paese”, ha aggiunto.
Mattarella ha espresso profonda riconoscenza per il lavoro svolto dai militari italiani nelle missioni internazionali, ricordando il loro ruolo centrale per la sicurezza globale. “Il mio obiettivo è esprimere gratitudine per quello che viene compiuto nelle missioni. È un’occasione per sottolineare quanto sia importante per la Repubblica l’opera svolta dalle Forze Armate, il servizio reso alla comunità nazionale e il grande contributo per la sicurezza”.
Non è mancato un pensiero per i caduti in servizio, definiti “patrimonio di memoria delle Forze Armate”, e per l’altissima professionalità dimostrata da ogni operazione. “Le missioni sono tutte importanti, di grande rilievo, anche se di diverso calibro per impegno e difficoltà. Ovunque però emerge un senso del dovere esemplare”, ha concluso Mattarella, ribadendo l’importanza della presenza italiana nel garantire la pace e la stabilità nei Balcani.
Nella foto, Mattarella con il generale Carlo Gabigiosu, a capo del contingente Kfor.
