L’Autorità nazionale palestinese pronta a gestire Gaza e a indire elezioni entro un anno: lo ha detto il presidente Mahmoud Abbas al termine del vertice straordinario che ha riunito ieri la Lega Araba al Cairo. Proposta respinta da Israele che punta invece sul piano Trump
Roberta Barbi – Città del Vaticano
Ampio consenso dei Paesi arabi al piano proposto dall’Egitto per il futuro della Striscia di Gaza. Al vertice straordinario della Lega Araba ieri al Cairo il presidente dell’Autorità nazionale palestinese, Mahmoud Abbas, si è detto pronto ad assumere la responsabilità della sicurezza nell’enclave palestinese e a indire nuove elezioni parlamentari entro un anno “se le circostanze lo consentiranno”. Il piano dell’Egitto incassa anche il consenso di Hamas, che ha affermato di voler sostenere la costruzione di istituzioni nazionali palestinesi e di essere disposto a farsi da parte, auspicando lo svolgimento di elezioni legislative e presidenziali “il prima possibile”.
Il rifiuto di Israele
Il piano arabo, tuttavia, è stato respinto con forza da Israele in quanto la dichiarazione finale del vertice straordinario non contiene una chiara condanna del massacro del 7 ottobre 2023 e non definisce Hamas come “entità terroristica omicida”. Israele, dunque, continua a sostenere l’ipotesi Trump, che prevede il trasferimento forzato dei palestinesi dalla Striscia,.
Operazioni in Siria e Libano
L’esercito israeliano ha inranto comunicato di aver ucciso, in un raid aereo sul Libano meridionale, un comandante navale di Hezbollah, responsabile di aver violato la tregua concordata a novembre. Dalla Siria invece il presidente ad interim Ahmed al-Sharaa arriva la richiesta alla comunità internazionale di esercitare pressioni su Israele affinché ritiri immediatamente le proprie truppe dal sud del paese. Una presenza militare che viene definita “una minaccia diretta” per tutta la regione.