Hamas è pronto a rilasciare tutti gli ostaggi israeliani in cambio di un “serio scambio di detenuti palestinesi” e se Israele porrà fine alla guerra a Gaza. Intanto l’Egitto ha ricevuto una proposta israeliana per un cessate il fuoco temporaneo a Gaza che aprirebbe la strada ai negoziati per la cessazione definitiva delle ostilità
Marina Tomarro – Città del Vaticano
L’Egitto avrebbe ricevuto una proposta israeliana per una cessazione del fuoco temporaneo a Gaza che aprirebbe in questo modo la strada ai negoziati per la cessazione definitiva delle ostilità. La proposta sarebbe stata ad Hamas, in attesa di una risposta. A riferirlo sono i media egiziani citando fonti bene informate.
Israele chiede il disarmo di Hamas
Ma un alto funzionario di Hamas ha affermato che almeno due elementi della proposta non sono stati presi in considerazione. Il gruppo fondamentalista è infatti pronto a rilasciare tutti gli ostaggi israeliani in cambio di un “serio scambio di detenuti palestinesi” e se Israele porrà fine alla guerra a Gaza. Nella proposta, Israele ha anche chiesto per la prima volta il disarmo di Hamas nella prossima fase dei negoziati, richiedendo che il gruppo militante non accetterà, ha affermato il funzionario. Intanto il gruppo militante palestinese starebbe inviando una delegazione nello stato del Golfo del Qatar per proseguire i colloqui di cessazione del fuoco indiretti con Israele sulla guerra a Gaza, dopo che il Ministero della Salute del territorio ha dichiarato che 38 persone sono state confermate la morte il giorno scorso. I colloqui in Qatar dovrebbero svolgersi entro la fine di questa settimana o la prossima. Israele ha ripreso l’offensiva nell’enclave a marzo, ponendo fine al cessate il fuoco entrato in vigore a fine gennaio. Secondo fonti israeliane e palestinesi, l’ultimo ciclo di colloqui di lunedì al Cairo per ripristinare il cessate il fuoco e liberare gli ostaggi israeliani si è concluso senza apparenti progressi. Dalla ripresa dei combattimenti, secondo le autorità sanitarie di Gaza le forze israeliane hanno ucciso più di 1.500 palestinesi. Intanto sono 59 gli ostaggi israeliani, nelle mani di Hamas e secondo Israele almeno 24 di loro sono vivi.
Una situazione sempre più disperata
A Gaza la situazione è sempre più disperata. Infatti da quando il fuoco è crollato il mese scorso, Israele ha bloccato l’ingresso degli aiuti nella Striscia e le forze hanno anche sequestrato aree dell’enclave costiera nel tentativo di aumentare la pressione su Hamas, accettando un accordo più in linea con i termini di Israele. Anche l’ufficio umanitario delle Nazioni Unite ha avvertito che la situazione umanitaria è la più grave da quando Israele ha lanciato la sua rappresaglia all’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, sottolineando il divieto israeliano di tutti i rifornimenti che entrano nella Striscia di Gaza dal 2 marzo. Il portavoce delle Nazioni Unite Stephane Dujarric ha spiegato ai media che a Gaza non arrivano più ne carburante, ne cibo e nemmeno medicine