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Innovazione, le sfide di una sanità che cambia


Gli eventi del Villaggio per la Terra proseguono con il Festival dell’Innovability. Tra i panel al centro dei lavori, le sfide e i cambiamenti in ambito sanitario. Il dottor Cristiano Spada del Gemelli: l’intelligenza artificiale non sostituisce il medico ma lo supporta nelle sue attività

Amedeo Lomonaco – Roma (Casa del Cinema)

La direttrice che orienta l’evento “Impatta Disrupt”, il Festival dell’innovability in programma fino a mercoledì 16 aprile e promosso da Earth Day Italia in collaborazione con Entopan, è protesa verso una Giornata: quella mondiale della Creatività e dell’Innovazione che si celebra il 21 aprile con la finalità di promuovere cambiamenti in campo scientifico, ambientale, culturale, economico, educativo. In Italia il Festival dell’Innovability trova nella Casa del Cinema e sulla Terrazza del Pincio la cornice in cui affrontare i temi legati a quella giornata, indetta dalle Nazioni Unite.

Festival dell’innovability

Il Festival è quest’anno a Roma, sempre presso Villa Borghese, la naturale prosecuzione del Villaggio per la Terra, manifestazione di cui è media partner Radio Vaticana – Vatican News. In questo ambito si sono svolti, dallo scorso 10 aprile, centinaia di eventi dedicati all’ambiente e alla sostenibilità, con riflessioni connesse al magistero dei Papi e, in particolare, con l’enciclica di Papa Francesco Laudato si’ sulla cura della casa comune.

Le sfide della sanità

La seconda giornata in particolare di “Impatta Disrupt”, quella del 15 aprile, è stata dedicata nella prima sessione ad un focus incentrato sul tema: “Le sfide di una sanità che cambia”. Il filo conduttore di questo ampio dibattito si è diramato attraverso una premessa che ha scandito molti interventi: si è sottolineato che l’innovazione, nello stratificato processo della cura, diventa un pilastro del sistema sanitario quando coniuga le nuove tecnologie, in particolare l’intelligenza artificiale, con la prevenzione e la tutela della salute.

L’avvento dell’intelligenza artificiale

Il dibattito è stato aperto da Harold Wolf, presidente e Ceo dell’organizzazione no-profit Healthcare Information Management Systems Society (Himms), in collegamento dagli Stati Uniti. L’ecosistema sanitario – ha affermato – si deve riformare attraverso la comunicazione e la tecnologia. Tra le sfide caratteristiche di questo tempo – ha detto – ci sono l’invecchiamento della popolazione accompagnato dall’aumento delle malattie croniche, dalla mancanza di informazioni e di dati. Un obiettivo fondamentale, garantendo la sostenibilità del sistema sanitario, è quello di “costruire percorsi di cura personalizzati”. L’intelligenza artificiale, ha osservato Wolf, è presente anche in ambito sanitario. Attualmente, ha spiegato, questo strumento è impiegato per il supporto clinico e per la gestione delle conoscenze. “L’intelligenza artificiale rappresenta una nuova strada verso la cura personalizzata in casa”. La sostenibilità – ha aggiunto – non può prescindere dal cambiamento. Non si possono ridurre i costi se una grande tecnologia viene applicata ad una vecchia organizzazione.

Innovazione digitale al servizio delle persone

Sul tema dell’innovazione digitale al servizio delle persone – focus moderato dal giornalista Gianluca Dotti – si è poi soffermata Elena Sini, chair board of directors della Himms. Ha spiegato come la pandemia abbia rivelato l’importanza dello scambio dei dati tra i diversi sistemi sanitari regionali. La sfida principale, in riferimento al territorio italiano, è oggi quella di considerare l’intero sistema sanitario digitale, non solo alcune sue parti. Si devono coinvolgere tutti gli interlocutori – ha affernato – per migliorare l’intero l’ecosistema sanitario, sia pubblico sia privato, attraverso una stessa cornice di regole. Paolo Cotti Cometti, dirigente responsabile sviluppi e innovazione Cineca – consorzio interuniversitario italiano senza scopo di lucro – ha ricordato che è fondamentale favorire l’interoperabilità attraverso le tecnologie digitali. “Poter simulare cure e scenari consente di replicare singoli casi e di promuovere la ricerca”.

Rivoluzione della medicina

L’intelligenza artificiale può elaborare una quantità enorme di dati in tempo reale. Lo ha sottolineato Cristiano Spada, direttore dell’Unità operativa complessa endoscopia digestiva chirurgica al Policlinico Gemelli, spiegando che “lo scopo principale dei sistemi di digitalizzazione è quello di ridurre gli errori”. “Abbiamo oggi dei sistemi di intelligenza artificiale – ha affermato il dottor Cristiano Spada – che aiutano a visualizzare meglio i dati. Siamo solo all’inizio, siamo di fronte alla rivoluzione della medicina”. “L’intelligenza artificiale – ha detto – non sostituisce il medico. Cambia il suo ruolo, diventa anche un supervisore di questi sistemi. L’intelligenza artificiale è un altro medico di supporto all’attività sanitaria. Rimane poi fondamentale il rapporto tra medico e paziente”. Questo ruolo di interfaccia è esclusivamente umano non sarà mai sostituito da un computer, ha rimarcato il dottor Spada nell’intervista rilasciata a Radio Vaticana – Vatican News.

Ascolta l’intervista al dottor Cristiano Spada

Le opportunità della digitalizzazione

La digitalizzazione è una sfida ed una grande opportunità anche per ottimizzare la formazione in ambito clinico. Francesco Gabbrielli, co-founder e presidente board scientifico di MediteH – network dedicato a ricerca e sviluppo -, ha illustrato, oltre i confini nazionali italiani, alcuni progetti di sanità digitale promossi in vari Paesi. L’obiettivo è di mettere a punto e di condividere idee utili a sistemi sanitari diversi. “Anche in Stati meno ricchi c’è un interesse diffuso e pragmatico sull’applicazione delle tecnologie digitali in medicina”, ha spiegato. Le tecnologie stanno cambiando il modo di esercitare il ruolo medico. Questo cambiamento corre molte velocemente e non attraverso piccoli balzi. Stare dietro ad una evoluzione così rapida – ha affermato Francesco Gabbrielli – diventa uno sforzo notevole: “si devono rivedere i processi di lavoro”. “Non si possono fare, anche in campo medico, le solite vecchie cose con le tecnologie digitali”. L’importante è creare sistemi sanitari realmente utili alla popolazione.

Un momento dello spazio artistico intitolato “Intelligenze Demenziali”

Un momento dello spazio artistico intitolato “Intelligenze Demenziali”

Guardare la persona che soffre, non la malattia

L’innovazione tecnologica deve essere non solo utile al paziente ma anche sostenibile. È quanto ha sottolineato, durante l’intervista rilasciata a Fabrizio Gervasoni, direttore della rivista Medici Oggi, il presidente di Farmindustria, Marcello Cattani. “Dobbiamo stare molto attenti che l’intelligenza artificiale sia un sostegno e mai un sostituto. Si deve guardare la persona che soffre, non la malattia”. Per rendere efficiente e sostenibile i sistemi sanitari si deve rafforzare la prevenzione. Marcello Cattani ha poi lanciato un messaggio ai giovani “Mai approcciarsi alla sanità e al malato senza passione”.

Innovazione e sostenibilità

La giornata, dopo lo spazio artistico intitolato “Intelligenze Demenziali” con Pippo Lorusso e Claudio Sacco, è proseguita con un altro focus incentrato sul tema “Innovazione e Sostenibilità: il valore strategico del settore farmaceutico”. La ricerca ha permesso di raggiungere importanti risultati. Negli ultimi dieci anni, è stato sottolineato, oltre un milione di cittadini sono sopravvissuti ad una diagnosi di tumore da almeno 5 anni.

La lezione della pandemia

La pandemia ha fatto emergere criticità e opportunità. Davide Bottalico, digital director di Pfizer Italia, ha ricordato la sfida enorme del Covid: “la sfida è stata quella di produrre un vaccino e portare miliardi di dosi vaccini, in modo capillare, in tutti i Paesi del mondo. Questo è stato possibile grazie all’intelligenza artificiale. La sfida più grande è stata quella logistica, legata alla distribuzione dei vaccini”. Fulvia Filippini, Country public affairs dell’azienda farmaceutica Head Sanofi, ha affermato che l’Italia gioca un ruolo primario nella ricerca. “noi crediamo fortemente nel valore della medicina di prossimità; le farmacie si stanno trasformando e possono giocare un ruolo fondamentale, con la loro presenza capillare, nella prevenzione e nelle coperture vaccinali”.

Farmaci e supporti digitali

“Mettere insiene un medicamento con una app per aumentarne l’efficacia pone la questione della sostenibilità”. Domenico Lucatelli, Italy market access & value head di Angelini, si è soffermato sulla possibilità di unire un farmaco ad un supporto digitale. La ricerca in nuove molecole, ha detto, non deve prescindere dalle nuove tecnologie. Grazie alle nuove piattaforme si è potuta appurare l’esistenza di nuove proteine e quindi di nuovi farmaci. Tiziana Mele, managing director di Lundbeck Italia, ha ricordato che in una popolazione che invecchia il farmaco deve essere visto non come un costo ma come un valore.

Longevità, sanità e futuro

In Italia Nel 2024 si sono registrati 651 mila decessi, in calo del 3,1% rispetto al 2023. Sempre nel 2024 sono nati 370 mila bambini, facendo registrare un calo del 2,6% rispetto all’anno precedente. Oltre 4 milioni di persone, nel territorio italiano, hanno scelto di non accedere alle cure; più della metà di questi rinuncia a curarsi per motivi economici. Sono alcuni dei dati ricordati da Pierluigi Sassi, presidente Earth Day Italia, introducendo il tema della longevità e della crisi demografica.

Le famiglie sono un bene pubblico

Si devono attivare percorsi di invecchiamento attivo. Lo ha detto Lorenzo Terziani, presidente dell’impresa sociale Consorzio Fabrica, sottolineando che la qualità della vita ha un motore, quello delle relazioni. Giulio De Rita, ricercatore del Censis, ha aggiunto che, sempre più spesso, quella degli anziani è una “popolazione di accumulatori”. Anche se il sudario, come ha detto più volte anche Papa Francesco, non ha tasche. Il sistema famiglia resta molto forte. Il problema è quello che c’è intorno ai nuclei familiari: l’Italia non è più un Paese baby friendly. “Non ci sono sconti nei supermercati per famiglie che hanno tre figli: avere tanti figli non viene visto come un bene pubblico”.

La cura della relazione

Per guardare al futuro si deve partire dall’educazione sulla visione della vita. Stefania Boccia, ordinario di medicina preventiva e sanità pubblica, ha sottolineato che nelle scuole bisogna investire in prevenzione e, soprattutto, promuovere adeguati stili sanitari attraverso una corretta educazione alla salute. In una società in cui avanzano l’individualizzazione, e l’esclusione il fulcro resta la relazione. È in questa essenziale priorità umana che il prendersi cura, anche attraverso le nuove tecnologie, trova le migliori risposte possibili.



Dal sito Vatican News

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