«Stiamo assistendo a un aumento significativo del numero di richieste di battesimo e di ingresso nel catecumenato», conferma l’arcivescovo metropolita di Tours, monsignor Vincent Jordy. «Questo fenomeno è riscontrabile in tutte le diocesi francesi, sia nelle zone rurali, sia in quelle urbane». Come si spiega questo fenomeno? «Sembrano esserci diversi fattori in gioco. Il primo sembra riscontrabile nel contesto generale di un mondo destabilizzato in cui è difficile pensare al futuro e trovare un senso. La fede cristiana, la persona di Gesù e il messaggio del Vangelo gettano una luce spesso del tutto nuova per le generazioni che non hanno ricevuto alcuna trasmissione della fede in famiglia. Non sono segnati dal risentimento verso la Chiesa, ma scoprono la novità e la freschezza del Vangelo e di Gesù. D’altra parte, la crisi del Covid, l’esperienza del lockdown, ha dimostrato che non basta avere centinaia di “amici” sui social network per avere pochi amici veri con cui intessere incontri autentici e trarne sostegno. Molti giovani stanno scoprendo la Chiesa come una comunità accessibile e fraterna che li accoglie semplicemente così come sono, come parte di una famiglia. In un mondo in cui la libertà e la gratuità sono spesso messe a repentaglio, i giovani stanno scoprendo una comunità diversa che vuole il meglio per loro e per la loro libertà spirituale. Alcuni analisti aggiungono che vengono a chiedere il battesimo coloro che non l’hanno ricevuto nell’infanzia».
Ma al riguardo, continua il metropolita, si potrebbe replicare che questi catecumeni avrebbero potuto fare come altre persone e non chiedere mai. «Ma eccoli qui, e stiamo scoprendo come lo Spirito Santo stia lavorando nei loro cuori e come possa avvenire un vero incontro con Gesù. Quando ne ascolto le testimonianze, noto che lo Spirito Santo viene a toccarli in una grande varietà di circostanze: una domanda interiore che sgorga in occasione della morte di una persona cara, il ricordo della preghiera di una nonna che testimoniava la sua fede, la saggezza di un nonno amato che era un credente praticante, una ricerca su internet per capire cos’è la religione… I percorsi sono diversi come lo sono le persone, ma ciò che colpisce davvero è che, come sottolinea Papa Francesco nell’incipit dell’Evangelii Gaudium, avviene un incontro con Gesù vivo che scopriamo quale fonte di gioia. Ho anche osservato la sorprendente perseveranza di alcuni catecumeni, che a volte hanno bussato più volte alla porta di un presbiterio per trovare finalmente qualcuno, o di adolescenti – studenti della scuola secondaria – che perseverano nonostante la mancanza di sostegno, o addirittura l’ironia, di chi li circonda». Secono il metropolita di Tours tratta di «testimonianze a volte molto toccanti di giovani che non hanno desistito e la cui gioia, adesso, è evangelizzare, e a volte i loro stessi genitori finiscono per essere a loro volta toccati e chiedere il Battesimo o la Cresima. La nostra diocesi invierà a Roma un centinaio di giovani per il Giubileo. Si tratta di catecumeni e neofiti. Siamo felici che stiano scoprendo la dimensione universale della Chiesa. Ma spetta anche a noi, dopo averli accompagnati al battesimo, continuare a sostenerli nel prosieguo del loro cammino».