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Il Papa incontra per due ore 17 vittime di abusi del clero in Belgio


Hanno potuto portare al Pontefice la propria storia e il proprio dolore ed espresso le proprie attese riguardo l’impegno della Chiesa contro gli abusi

Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano

È durato due ore l’incontro di Papa Francesco con 17 persone vittime di abuso da parte di membri del clero in Belgio. L’incontro è avvenuto nella Nunziatura apostolica di Bruxelles, al rientro del Papa da Lovanio dove si è recato nel pomeriggio per l’appuntamento con i docenti della Katholiek Universiteit Leuven. Ne dà notizia la Sala Stampa vaticana, tramite Telegram, spiegando che i presenti “hanno potuto portare al Papa la propria storia e il proprio dolore ed espresso le proprie attese riguardo l’impegno della Chiesa contro gli abusi”.

“Il Papa – si legge ancora nella nota – ha potuto ascoltare e avvicinarsi alla loro sofferenza, ha espresso gratitudine per il loro coraggio, e il sentimento di vergogna per quanto da loro sofferto da piccoli a causa dei sacerdoti a cui erano affidati, prendendo nota delle richieste a lui rivolte per poterle studiare”.

Una piaga nella Chiesa

Un possibile appuntamento tra Francesco e le vittime era stato preannunciato nei giorni scorsi dalla Conferenza Episcopale belga, ma non confermato ufficialmente. Il tema degli abusi è centrale in questa visita del Papa in Belgio, Paese profondamente ferito da questi crimini sui quali il Parlamento ha annunciato un’indagine nazionale per capire come autorità giudiziarie e di polizia belghe hanno gestito la grande inchiesta penale del 2010 sugli abusi nella Chiesa. Sono di quell’anno le dimissioni vescovo di Bruges Roger Vangheluwe, dopo aver ammesso di aver abusato sessualmente alcuni minori. I suoi crimini erano caduti in prescrizione, ma il Papa a marzo lo aveva dimesso dallo stato clericale. 

La condanna del Papa

Proprio questa mattina nel Castello di Laeken, dove ha incontrato le autorità civili e politiche del Paese, Papa Francesco – dopo le parole del primo ministro De Croo e del re Philippe sul tema – ha pronunciato una netta condanna, tra le più dure del suo pontificato, contro questa piaga in seno alla Chiesa definita, senza se e senza ma, una “vergogna”. 

“Questa è la vergogna! La vergogna che oggi tutti noi dobbiamo prendere in mano e chiedere perdono e risolvere il problema: la vergogna degli abusi, degli abusi minorili. Noi pensiamo al tempo dei Santi Innocenti e diciamo: ‘Oh che tragedia, cosa ha fatto il re Erode’, ma oggi nella stessa Chiesa c’è questo crimine e la Chiesa deve vergognarsi e chiedere perdono, e cercare di risolvere questa situazione con l’umiltà cristiana. E mettere tutte le cose, tutte le possibilità perché questo non succeda più”, ha affermato il Pontefice. “Qualcuno – ha proseguito – mi dice: ‘Ma santità, pensi che secondo le statistiche la grande maggioranza degli abusi si dà in famiglia o nel quartiere o nel mondo dello sport, nella scuola’. Ma uno solo è sufficiente per vergognarsi. Nella Chiesa dobbiamo chiedere perdono di questo, che gli altri chiedano perdono dalla loro parte. Questa è la nostra vergogna e la nostra umiliazione”.



Dal sito Vatican News

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