In un telegramma il cordoglio del Pontefice alle persone più vicine al porporato della famiglia salesiana deceduto ieri. “Si è speso con finezza umana”, scrive Francesco, e ha lavorato per la Santa Sede con “animo sacerdotale” e “preparazione teologica”, “specialmente nel Dicastero per la Dottrina della Fede e in quello delle Cause dei Santi
Tiziana Campisi – Città del Vaticano
“Si è speso con finezza umana e generosità per il Vangelo e la Chiesa”: così Papa Francesco ricorda il cardinale salesiano Angelo Amato, scomparso ieri, in un telegramma indirizzato al vicario del rettor maggiore della Società San Francesco di Sales, don Stefano Martoglio. Manifestando la sua vicinanza all’istituto religioso e ai familiari “del compianto porporato”, il Pontefice rende grazie a Dio “per l’edificante testimonianza di questo figlio spirituale di San Giovanni Bosco”.
“Ha servito la Santa Sede” con “animo sacerdotale” e “preparazione teologica”, in particolare “nel Dicastero per la Dottrina della Fede e in quello delle Cause dei Santi”, aggiunge Francesco, che assicura la sua preghiera “per l’anima di questo servo buono e vigilante che, fedele al suo motto ‘Sufficit gratia mea’, anche negli ultimi tempi segnati dalla sofferenza si è abbandonato alla bontà del Padre Celeste”.
Infine, confidando che ,“accompagnato da Maria Ausiliatrice e dai santi e beati che ha condotto alla gloria degli altari”, il cardinale Amato sia ora “accolto nel convito eterno del cielo”, il Papa invia la sua “benedizione a quanti condividono il dolore per la sua scomparsa”.