I mediatori culturali Chiara Picciocchi e Yassin Ramadhan Afa
dal nostro inviato sulla Life Support di Emergency
Qui in Sicilia l’estate sembra non finire mai. L’isola di Ortigia è affollata di turisti, qualcuno fa il bagno in mare, tanti fanno la fila davanti alle gelaterie per mangiare coni e granite.
Ma più a sud, al largo delle coste libiche e tunisine la situazione è diversa. Soffiano venti forti e le onde sono alte. Tuttavia la situazione del meteo è in continua evoluzione. Ieri le previsioni erano pessime, oggi migliori. Pare che novembre sia imprevedibile come marzo. Così la “Life Support” la nave di Emergency per la ricerca e il soccorso nel Mediterraneo centrale posticipa la sua partenza per la 25a missione.
La nave rossa e bianca resta ancorata nel porto di Siracusa, ma a bordo continuano le esercitazioni e i preparativi. Si tratta di un’attesa operosa e anche con la nave in porto le giornate sono piene di impegni.
Si comincia alle 9 del mattino con una riunione generale, poi via con le varie attività. Anche il giornalista a bordo fa parte della squadra. Ho fatto esercitazioni di rianimazione cardiopolmonare e l’esercitazione per organizzare l’accoglienza a bordo di naufraghi in condizioni di salute precarie, che hanno bisogno di essere caricati su una barella. La regola è: fare tutto in modo preciso, ma veloce. Fa parte dei preparativi anche riempire le sacche con il logo di Emergency in cui a naufraghi portati a bordo troveranno coperte, asciugamani, ciabatte, spazzolino da denti e dentifricio.
Il necessario per vivere nella “shelter area” fino a quando non sbarcheranno in un porto sicuro. Nei prossimi giorni, mare permettendo, la “Life Support” di sposterà al largo per poter compiere le esercitazioni che coinvolgono i Rhib (acronimo di gommone gonfiabile a chiglia rigida), i veloci gommoni che partono dalla nave per raggiungere i naufraghi in mare.
L’equipaggio del Rhib è il primo volto della salvezza per le persone in balìa del mare. A bordo dei gommoni viaggiano anche i mediatori culturali di Emergency. Sono loro che per primi si rivolgono ai naufraghi nella loro lingua per rassicurarli. Il messaggio è: siamo europei, siamo qui per aiutarvi e portarvi in un porto a sicuro.
A bordo della “Life Support” i mediatori culturali sono Chiara Picciocchi e Yassin Ramadhan Afa. Chiara ha 34 e viene da Napoli. Ha vissuto e studiato in Marocco e Tunisia, quindi parla arabo, inglese e francese. Yassin, italiano di origine eritrea, parla inglese, tigrino e arabo.
“Calmare e rassicurare le persone è la nostra priorità”, dice Yassin. “A bordo è importante essere attenti alle persone vulnerabili, sole, tristi, che si isolano dagli altri. E un occhio di riguardo va tenuto dei confronti dei minori non accompagnati”, aggiunge Chiara. Circa la reazione delle persone in mare quando arriva il soccorso, Chiara e Yassin concordano: “appena portiamo le persone sulla nave si percepisce nei loro occhi la paura, poi prevale la speranza e infine la gioia quando comunichiamo loro che stiamo finalmente arrivando in un porto sicuro”.