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I giovani di Ac vegliano sul Papa come fanno da due secoli


Si stanno dando il cambio per vegliare la salma di papa Francesco. I giovani dell’Azione cattolica, provenienti da varie parti d’Italia, rosario in mano e in silenzio, stanno proseguendo una antica tradizione cominciata con le esequie di Pio IV nel 1878. L’associazione che ha sempre considerato il Papa il “Bianco padre che da Roma ci sei meta, luce e guida” confermano la loro fedeltà alla Chiesa con un questo gesto semplice, ma significativo. Nel corso della notte anche il vicepresidente nazionale dei giovani, Lorenzo Zardi, ha trascorso diverse ore nel suo turno di veglia, davanti a papa Francesco. «I giovani», spiega l’Azione cattolica, «non portano solo il dolore di un lutto. Portano una promessa. La promessa di una Chiesa che continua a camminare, pregare e sperare, sulle orme di chi ha servito con umiltà e coraggio Cristo Risorto. È un gesto antico», questo della veglia al Papa prima dei funerali, «che oggi si carica di un nuovo significato: essere presenti, con fede e amore, accanto alla Chiesa nel momento della prova. In un tempo in cui la Chiesa si interroga sul futuro, sul ruolo dei laici, sull’ascolto dei giovani e sul valore della testimonianza, l’immagine di un gruppo di giovani che veglia in preghiera accanto alle spoglie di Papa Francesco assume un significato profondo, persino profetico».

I presenti, non solo responsabili nazionali, ma giovani dalle diocesi e dalle parrocchie, a piccoli gruppi si alternano per non lasciare solo il Papa. «Siamo qui come giovani di Azione Cattolica, come i nostri predecessori della GIAC – Gioventù Italiana di Azione Cattolica – rispettando e rinnovando una tradizione che ci ha insegnato a essere accanto alla Chiesa, sempre», spiegano i presenti. «Nel momento in cui la Chiesa universale è attraversata dal Cammino sinodale, chiamata a riscoprire la corresponsabilità, l’ascolto, il ruolo dei laici e soprattutto dei giovani, la presenza dei giovani dell’Azione Cattolica accanto alle spoglie del Pontefice appare come un gesto simbolico di speranza e di continuità. Papa Francesco, nei suoi tanti incontri con l’Azione Cattolica, ha più volte richiamato i giovani a essere costruttori di pace e artigiani di speranza. Ad essere protagonisti: “Il vostro motto non è ‘me ne frego’, ma ‘mi interessa!’ – aveva detto nel 2022 ai giovani di Ac – Mi interessa ciò che succede nel mondo, nella storia, nella mia città, nella mia comunità. Mi interessa il futuro!”», ricordano oggi in silenzio.





Dal sito Famiglia Cristiana

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