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Gli italiani e Papa Francesco: dodici anni di fiducia piena

Dodici anni non si cancellano. Dodici anni di parole, gesti e scelte che hanno lasciato un segno profondo, non solo dentro la Chiesa, ma anche nel cuore della gente comune. L’Istituto Demopolis ha provato a fotografare che cosa resta, oggi, del Pontificato di Papa Francesco nell’opinione pubblica italiana. I risultati parlano chiaro: con una fiducia media del 75% – che arriva all’83% tra i cattolici praticanti e sfiora il 60% persino tra i non credenti – Jorge Mario Bergoglio è stato, senza mezzi termini, «un riferimento fondamentale per gli italiani, ben oltre la fede o la pratica religiosa», come osserva Pietro Vento, direttore di Demopolis.

I tratti distintivi che più hanno caratterizzato il suo Pontificato sono impressi nella memoria collettiva. L’80% degli intervistati sottolinea l’impegno costante per la pace e contro ogni guerra, riaffermato fino agli ultimi giorni, come nel forte messaggio pasquale di denuncia sulla tragedia ucraina e sulla disumana situazione di Gaza. Il 66% ricorda l’attenzione incessante agli “ultimi”, ai poveri, ai migranti, ai dimenticati. A colpire, fin da subito, è stata anche la spontaneità: quasi 6 italiani su 10 raccontano di essere stati conquistati dalla freschezza dei suoi gesti e delle sue parole, in un’epoca dove tutto sembrava già artefatto.

Ma c’è di più. Il tema ambientale, oggi entrato a pieno titolo nell’agenda globale, deve molto agli inviti accorati di Francesco alla cura del Creato. Una coscienza ecologica che, per molti, è nata proprio sull’eco delle sue esortazioni.

Se si chiedono agli italiani le immagini più indelebili di questi dodici anni, emergono senza esitazione alcune scene simboliche: su tutte, per il 60%, la figura di Papa Francesco che prega solo, sotto la pioggia, in una Piazza San Pietro spettrale durante il picco della pandemia nel 2020. Ma anche la scelta di iniziare il suo ministero visitando Lampedusa, nel 2013, sulle tracce dei migranti annegati, e il gesto di vivere a Santa Marta, rinunciando all’appartamento pontificio, per rimanere vicino alla quotidianità.

Il cammino di innovazione avviato da Bergoglio ha incontrato, com’era prevedibile, ostacoli e resistenze. Eppure, secondo l’indagine di Demopolis, la maggioranza degli italiani è convinta che le aperture volute da Francesco abbiano segnato una svolta irreversibile: il 53% crede che continueranno anche con il prossimo Pontefice. Un dato che fotografa non solo l’apprezzamento per l’uomo, ma anche la percezione di un cambiamento ormai entrato nel tessuto della Chiesa stessa. Più prudente, invece, il 38%, che teme il rischio di una battuta d’arresto.

Comunque vada, il solco è tracciato. Nel bene o nel male, Bergoglio ha riportato la Chiesa al centro della scena, non con i fasti del potere, ma con la forza semplice del Vangelo vissuto. E, piaccia o meno, ha parlato a tutti, credenti e non credenti, con la lingua di sempre: quella dell’umanità.

 

Nota informativa: l’indagine è stata effettuata dall’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento, dal 22 al 24 aprile 2025 su un campione nazionale di 2.000 intervistati, statisticamente rappresentativo dell’universo della popolazione italiana maggiorenne. Supervisione della rilevazione demoscopica di Marco E. Tabacchi. Coordinamento di Pietro Vento, con la collaborazione di Giusy Montalbano e Maria Sabrina Titone. 

 





Dal sito Famiglia Cristiana

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