«Dove sei? Non c’è pellegrinaggio senza l’apertura di una domanda sul luogo del nostro esserci. Una domanda che chiede del nostro cammino e della direzione della nostra vita».
Il Giubileo, scrive padre Enzo Fortunato nel libro Vivere il Giubileo. Un itinerario spirituale nella Basilica di San Pietro (San Paolo), è «un tempo privilegiato per questo tipo di introspezione e ricerca».
I luoghi santi, infatti, oltre che preziosi dal punto di vista storico e architettonico, sono tappe importanti del pellegrinaggio spirituale di ciascuno.
Nella “geografia del Giubileo” spicca certamente San Pietro, in Vaticano, ed è proprio a partire dalla basilica, cuore del cattolicesimo, che padre Fortunato guida i fedeli nel cammino di rinnovamento spirituale. Piazza San Pietro, spiega il religioso, volto noto della Tv e dei social nonché direttore della Comunicazione della basilica e coordinatore della Giornata mondiale dei bambini (Gmb), è «un simbolo potente di accoglienza e amore cristiano».
Ci si arriva per via della Conciliazione, che già nel suo nome racchiude l’essenza del credere, la capacità di accogliere e di riunire: passeggiare per questa strada permette di vivere un’esperienza di raccoglimento, lasciandosi interpellare anche dai tanti poveri che la abitano. Al termine della via si spalanca il colonnato del Bernini, che con le sue 140 statue di santi, martiri e angeli rappresenta la comunità celeste che accoglie i fedeli. «La domanda è dunque, voglio entrare nell’abbraccio di Dio? Voglio accettare la sua accoglienza?», chiede ancora padre Fortunato.
Ecco poi la Porta Santa: «Varcarla è scegliere per un cammino alternativo a quello del male». Entrando nella basilica, non si può che sostare davanti alla Pietà di Michelangelo, che tanto dice della sofferenza accolta e della Grazia, alla statua di Pietro – accanto all’area dei confessionali, che ricorda come i sacerdoti siano canali della misericordia di Dio – e alla sua tomba, luogo della fedeltà al martirio: «Nonostante debolezze e fallimenti, Pietro ha cercato di seguire Cristo con tutto il cuore. Il suo cammino ci insegna che anche noi possiamo essere strumenti nelle sue mani».
(Foto in alto: padre Enzo Fortunato, fonte: ANSA)