Nell’ultima giornata del suo viaggio nel Paese, l’arcivescovo, segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni internazionali, ha celebrato la Messa domenicale nella co-cattedrale di Santo Stefano a Bucarest, parlando della parabola del “Figliol prodigo”. Dal Papa il saluto, la preghiera e il ringraziamento per la vicinanza
Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano
Non importa in quale “paese lontano” siamo andati: “il Padre ha sempre più fiducia nel suo amore per i suoi figli che nelle loro parole, decisioni e azioni”. Ci aspetta pazientemente, ci ama ed è sempre pronto ad accoglierci. E’ messaggio di speranza e amore incondizionato della celebre parabola del “Figliol prodigo”, protagonista della liturgia di questa quarta domenica di Quaresima, che l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni internazionali, ha condiviso nell’omelia della Messa celebrata nella co-cattedrale di Santo Stefano a Bucarest, nel suo ultimo giorno della sua visita in Ungheria.
L’amore del Padre che perdona e accoglie a casa
L’arcivescovo inglese ha sottolineato come nella parabola di Gesù il vero protagonista non siano tanto i figli, ma il Padre misericordioso, che rappresenta l’amore infinito di Dio. “L’amore del padre è così forte e così grande – ha spiegato – che non possiede l’altro, ma è disposto a lasciarlo andare”. Non fa richieste, “ma è disposto ad aspettare pazientemente”. È un amore che perdona e accoglie a casa. Il suo amore non ci salverà né ci fermerà dal andare nel “paese lontano”. Invece, redime il tempo trascorso e la vita vissuta in quel luogo. Questa, ha ricordato Gallagher, “è una buona notizia per quelli di noi che viaggiano nel paese lontano, e tutti ci andiamo prima o poi”.
Il saluto di Papa Francesco
Il segretario per I Rapporti con gli Stati ha salutato tutti i partecipanti alla celebrazione, alla quale è stato invitato dal cardinale Péter Erdő, arcivescovo metropolita di Esztergom-Budapest, a nome di Papa Francesco, che “assicura la sua vicinanza spirituale e la sua preghiera” . Ed è grato per le preghiere offerte per lui durante il periodo di sofferenza e ospedalizzazione, e oggi di convalescenza.
Le tappe della visita, dal 28 al 30 marzo
Venerdì 28 marzo l’arcivescovo Gallagher ha incontrato Péter Szijjártó, ministro degli Affari Esteri e del Commercio. E’ quindi intervenuto alla conferenza annuale degli ambasciatori ungheresi e, successivamente, ha partecipato alla cerimonia per il 60° anniversario della morte di monsignor Angelo Rotta, nunzio apostolico a Budapest dal 1930 al 1945, del quale si ricorda l’impegno per proteggere gli ebrei durante la Shoah. Infine ha incontrato il cardinale Péter Erdö, monsignor András Veres, presidente della Conferenza Episcopale ungherese, e i quattro arcivescovi e l’arcivescovo metropolita per i fedeli greco-cattolici. Sabato 29 marzo, il segretario per i Rapporti con gli Stati ha visitato invece la comunità del Monastero benedettino San Martino di Pannonhalma e gli studenti del Pannonhalmi Bencés Gimnázium.