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Festival dell’Innovability, ai giovani il compito di innovare per salvare la Terra


Si è conclusa alla Casa del Cinema di Roma la tre giorni del Festival dell’innovazione sostenibile che ha ricevuto il testimone dal Villaggio per la Terra a Villa Borghese. Numerosi i giovani partecipanti. Gli organizzatori: “Innovazione ed ecologia sono proprio la missione delle nuove generazioni”

Daniele Piccini – Roma

Quattro giorni di Villaggio per la Terra per sensibilizzare sulla fragilità del Creato. A seguire, tre giornate di riflessione sulle possibilità dell’innovazione sostenibile. Questa manifestazione, svoltasi dal 10 aprile ad oggi 16, a Villa Borghese a Roma, che ha inteso celebrare la Giornata Mondiale della Terra (in programma il 22 aprile) non poteva che chiudersi con una discussione sull’oro blu, sull’acqua, come risorsa vitale e fattore di riduzione delle temperature, che tutti gli osservatori scientifici danno in tutto il mondo in drammatico aumento.

Le città e il loro tesoro: l’acqua

Le città dovranno adeguarsi al cambiamento climatico, innanzitutto diminuendo drasticamente lo spreco e il prelievo dell’acqua. “Siamo davanti ad un cambiamento epocale per ciò che riguarda la gestione delle infrastrutture idriche di Roma e di tutta l’Italia”, ha detto Claudio Cosentino, Presidente ACEA ATO2, durante il panel “Ripensare le nostre città a partire dall’acqua”, moderato da Massimiliano Menichetti, vice direttore editoriale dei media vaticani e responsabile di Radio Vaticana e Vatican News. “Queste reti sono state realizzate cinquanta o cento anni fa – ha proseguito il presidente di ACEA ATO – e vanno rinnovate. Dobbiamo capire ed immaginare come sta cambiando il clima e quello che sarà il mondo che ci aspetta tra cinquant’anni. Il primo obiettivo è naturalmente ridurre i prelievi di acqua dall’ambiente”. Le perdite della rete idrica della Capitale si attestano al 27%, un valore in linea con la media europea e molto al di sotto di quella nazionale, che purtroppo è ferma al 40%. Le nuove tecnologie però possono aiutare a focalizzarsi sulle priorità. “Dobbiamo rinnovare la rete – ha concluso Claudio Cosentino – capendo, anche attraverso l’intelligenza artificiale, dove sono le zone di maggiore criticità”.

La natura nelle città

In un mondo colpito dal riscaldamento globale, la città del futuro è una città efficiente nell’utilizzo dell’acqua e parsimoniosa nel suo prelievo dalle sorgenti, ma anche una città dove la forte presenza di alberi favorisce ambienti con microclimi migliori. “Quello che dobbiamo fare è portare la natura in città. Abbiamo un programma a Roma per piantare 600 mila alberi entro la fine del 2026. La priorità è ovviamente piantare questi alberi nelle zone più calde della città, per esempio Roma Est. È poi essenziale che queste zone verdi, come parchi e aree boschive, siano sufficientemente irrigate di acqua, in modo da incrementare la salute di questi alberi e contemporaneamente abbassare la temperatura di queste zone“, ha spiegato Edoardo Zanchini, Direttore dell’Ufficio Clima di Roma Capitale.

Cittadini custodi del Verde

Già solo annaffiare il prato dello Stadio Olimpico richiede enormi quantità d’acqua. È dunque estremamente complesso prendersi cura degli alberi di tutta la città. La soluzione è ricorrere ai cittadini come primi custodi delle zone verdi. “La città di Roma sta facendo l’esperienza delle micro-foreste, delle piccole zone verdi curate dalla cittadinanza, in modo che esse attecchiscano e che possano poi sopravvivere nel tempo”, ha detto Rosanna Capone, capo dipartimento Ambiente di Città Metropolitana Roma Capitale.


Il panel “Il potenziale italiano nell’alleanza finanziaria tra pubblico e privato”

Finanziare l’innovazione

Ma come si finanzia l’innovazione? A questa domanda ha risposto il panel “Il potenziale italiano nell’alleanza finanziaria tra pubblico e privato”. “Il capitale pubblico non può bastare per finanziare l’innovazione tecnologica, quindi dobbiamo ricorrere al capitale privato. Come istituzione finanziaria il nostro obiettivo è cercare di mobilitare capitale privato”, ha detto Gelsomina Vigliotti, vice presidente Banca Europea per gli Investimenti (BEI) durante il panel “Il potenziale italiano nell’alleanza finanziaria tra pubblico e privato”. “Partecipare alla vita culturale migliora il benessere e la coesione sociale, riduce depressione e isolamento. Questo parla a favore dell’inclusione nel mondo del lavoro, soprattutto dei giovani”, Gabriele Fava, presidente dell’Inps.

Il bilancio della manifestazione 

Alla fine del Festival Impatta Disrupt è tempo di bilanci e di sguardi verso il futuro. “Si è chiusa oggi la celebrazione della cinquantacinquesima Giornata della Terra che ha voluto mettere a fuoco il tema dell’innovazione e dello sviluppo sostenibile. Le Nazioni Unite hanno deciso di istituire, il 21 aprile, la Giornata internazionale della Creatività e dell’Innovazione, proprio il giorno prima della Giornata Internazionale della Terra”, commenta a conclusione della tre giorni di lavori Pierluigi Sassi, presidente di Earth Day Italia, che ha organizzato il Festival. 

“Il messaggio è che l’innovazione non deve servire a massimizzare i profitti, ma a raggiungere gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030”, aggiunge Sassi. “Questo Festival è stato un’occasione di incontro tra decisori politici, economici e finanziari, non per sottolineare le buone pratiche già esistenti, ma soprattutto per sbloccare le enormi potenzialità italiane in tema di creatività e innovazione sostenibile. L’Italia ha la storia, la cultura, la tradizione e la riconoscibilità internazionale per essere guida del Rinascimento verde cui la storia ci chiama con forza. Durante questo Festival la presenza dei giovani è stata massiccia. Cosa che ci dà tanta speranza perché quello che diciamo deve servire a creare cambiamento. Innovazione e giovani sono le strade più rapide per generare l’innovazione che vogliamo”, . 

Il bilancio di Earth Day Italy



Dal sito Vatican News

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