Nevianonline.it
Sito ufficiale della Parrocchia Matrice San Michele Arcangelo. Neviano Lecce.

Fausto Colombo, maestro della comunicazione e della cultura dei nostri giorni

Fausto Colombo, esploratore instancabile dei media e della cultura popolare, si è spento oggi 14 gennaio 2025 a Monza. Nato a Milano il 16 aprile 1955, Colombo ha dedicato la sua vita a comprendere e raccontare le trasformazioni della società attraverso il prisma dei media. I funerali si terranno giovedì 16 gennaio alle ore 11, nella Basilica di Sant’Ambrogio, a Milano. Formatosi sotto la guida di Gianfranco Bettetini presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, Colombo ha costruito qui il cuore della sua carriera accademica. Insegnante amato da generazioni di studenti, ha tenuto corsi di Teoria e tecnica dei media e ricoperto ruoli di rilievo, tra cui la direzione del Dipartimento di Scienze delle Comunicazioni e dello Spettacolo. Negli ultimi anni, come prorettore e delegato del rettore Franco Anelli, ha contribuito alla promozione dell’immagine dell’Ateneo.

«La tecnologia non è stato l’unico elemento decisivo per determinare il sistema odierno di comunicazione e l’evoluzione del media system da quelli a stampa ai media istantanei e audiovisivi, fino ai media di rete e alle piattaforme e media macchine». Era stato il punto di partenza della sua “lectio” ai giornalisti della Periodici San Paolo quasi un anno fa, nella sede di Milano, sul tema “Rivoluzione tecnologica e nuove frontiere della comunicazione” che si tenne proprio quasi un anno fa, il 23 gennaio. In quell’occasione Colombo affrontò numerosi temi col suo tradizionale stile semplice e profondo allo stesso tempo e la sua proverbiale, garbata, acutezza: il ruolo dei social media che «non solo hanno cambiato il modo di comunicare ma intercettano altre esigenze completamente differenti degli utenti», la crescita delle grandi piattaforme, da Apple a Facebook ad Amazon, la centralità degli algoritmi che governano i motori di ricerca e le piattaforme stesse, la trasformazione radicale dei media tradizionali e il ruolo giocato dall’Intelligenza Artificiale. Per Colombo la fase di espansione delle piattaforme, iniziata vorticosamente nel 2005 e concisa con la crescita dei populismi e delle democrazie illiberali, ha raggiunto il suo apice durante la pandemia e si apriva una nuova fase tutta ancora da decifrare.

Un intellettuale internazionale

La sua influenza non si è limitata all’Italia. Colombo ha insegnato in prestigiosi atenei europei, come la Sorbona di Parigi, l’Università Lumière di Lione e l’Università della Svizzera Italiana. È stato membro dell’Academia Europaea e ha collaborato con il CELSA, la scuola di eccellenza parigina in scienze della comunicazione. Ma è soprattutto attraverso la ricerca che Colombo ha lasciato il segno. Fondatore del Centro di ricerca OssCom, da lui diretto per 18 anni, ha guidato indagini innovative sui media e la comunicazione, collaborando con aziende e istituzioni culturali.

La cultura popolare come specchio della società

Tra i suoi molti contributi, spiccano le riflessioni sul rapporto tra digitalizzazione e trasformazioni sociali, sintetizzate in libri come Gli archivi imperfetti (1986), Il potere socievole (2013) e il recente Ecologia dei media (2020). Colombo ha esplorato i fenomeni emergenti della rete, dal trolling alla privacy, ma anche il ruolo dei media come ponte tra generazioni e culture. Un tema ricorrente nei suoi studi è stato il legame tra cultura alta e popolare, affrontato in testi fondamentali come La cultura sottile (1998) e Il Paese leggero (2012). Anche negli ultimi giorni, Colombo ha continuato a lavorare, completando il testo della sua ultima lezione, Lezione sulla cultura popolare, che sarà pubblicata prossimamente. Il suo saggio Una storia in comune. Perché la cultura pop racconta chi siamo, scritto con Lorenzo Luporini, uscirà a febbraio, offrendo un’ulteriore testimonianza della sua capacità di leggere il nostro tempo.

Un’eredità di pensiero

Con la sua capacità di connettere mondi apparentemente distanti, Colombo ha tracciato un percorso unico nel panorama accademico. La sua scomparsa lascia un vuoto, ma anche un’eredità di idee e opere che continueranno a ispirare studiosi e lettori. Fausto Colombo ci ha insegnato che la cultura popolare non è solo intrattenimento, ma un riflesso profondo di ciò che siamo come società. Una lezione che rimarrà.





Dal sito Famiglia Cristiana

Visualizzazioni: 2
Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

Questo sito web usa i cookies per migliorare la vostra esperienza di navigazione. Daremo per scontato che tu sia d'accordo, ma puoi annullare l'iscrizione se lo desideri. Accetto Leggi altro

Privacy & Cookies Policy