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Europei su strada, Nadia Battocletti corre annodando il filo della storia

Nadia Battocletti è troppo piccola, – classe 2000! –, non può sapere com’era al tempo in cui l’Italia dominava il mezzofondo.

Non può sapere delle volate di Alberto Cova e delle sgambate tutte a tirare di Francesco Panetta e neanche della tripletta di Stoccarda: Mei, Cova, Antibo. Per lei Stefano Mei è solo un presidente federale e rivedere un filmato su youtube non è lo stesso che correre sulle loro spalle in diretta. Men che meno può sapere di Franco Arese e di Venanzio Ortis e su distanze più brevi di Marcello Fiasconaro.

Non può sapere di Paolo Rosi che gridava «Cova Cova Cova», quando il ragioniere della brianza faceva partire la sua volata implacabile e impettita a un giro e mezzo dalla fine.

Non può sapere quanto sia bello, adesso, vederla correre e, con lei, tornare giovani, avendo la sensazione di riprendersi insieme al suo presente e al suo futuro, anche un passato che credevamo irrimediabilmente perduto.

Sembra impossibile e invece lei c’è, e vince sulle orme di Gabriella Dorio, neanche Paola Pigni. E lo fa con una leggerezza e una eleganza che non conoscevamo. Bella come il sole. Per come corre, non solo perché vince.

Non sa, non può sapere che ha ripreso e riannodato il filo azzurro di un gomitolo lunghissimo: una lunga storia cominciata molto prima di lei e ora tutta nei suoi piedi che hanno l’aria di non sentirne il peso. Come se correre fosse per lei la cosa più naturale del mondo.

E chissà se qualcuno le ha raccontato qualcosa dell’altra metà del suo cuore e di Nawal El Moutawakel, la prima medaglia d’oro olimpica femminile del mondo arabo, dell’Islam, dell’Africa, a Los Angeles 1984 (400 ostacoli però), marocchina come la sua mamma.

Il titolo europeo di corsa su strada con record italiano a Lovanio, grazie al quale ha trascinato l’intera squadra, il 13 aprile 2025, è solo l’ultimo dei suoi titoli. Segue gli ori europei di 5 e 10mila metri, l’oro europeo individuale e a squadre di corsa campestre, l’argento olimpico di Parigi. Tutto in dieci mesi. Ha 25 anni, la vita davanti, un sorriso radioso e un traguardo potenzialmente lontanissimo.





Dal sito Famiglia Cristiana

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