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Erba: «Bene la prova di cittadinanza se è occasione di riflessione su di sé e sul proprio stare nel mondo»



Marco Erba

La prova di cittadinanza per chi ha il 6 in condotta e l’alternanza scuola lavoro necessaria per essere ammessi. Sono queste le novità della maturità per i ragazzi classe 2006 che inizierà il 18 giugno alle 8.30 col tema di italiano. Gli studenti nella seconda prova affronteranno il Latino al Liceo Classico (lo scorso anno era stato il Greco) e Matematica, nuovamente, al liceo scientifico. Ne parliamo con lo scrittore e professore Marco Erba.

Cosa pensa di queste novità?

«A livello di principio mi sembrano due elementi positivi, quello dell’alternanza scuola lavoro obbligatoria e dell’elaborato di cittadinanza. Nel senso che l’alternanza scuola lavoro è un’ottima occasione per mettere in campo le proprie competenze, per allargare i propri orizzonti e per toccare con mano come funziona il mondo del lavoro che poi è il luogo dove ciascuno sarà portato a dare il proprio contributo alla società. La mia esperienza dice che l’alternanza scuola lavoro può essere davvero molto arricchente per alcune ragazze e alcuni ragazzi; può aiutarle a sviluppare, a tirar fuori la loro personalità in modo molto positivo. Poi, ovviamente, dipende come si fa, come viene vissuta e non deve essere percepita come un obbligo burocratico».

Positive purché l’alunno sia convinto e coinvolto soprattutto per le ore di alternanza scuola lavoro…

«Gli allievi devono essere protagonisti della loro scelta e crederci, cioè non devono essere ore da fare per forza, per depennarle dall’agenda, ma devono essere vissute con passione e con positività».

E per l’elaborato di cittadinanza?

«Per quanto riguarda l’elaborato di cittadinanza a me sembra un’idea positiva. Anche qui, è chiaro, dipende da come viene applicata perché l’idea che la scuola sia scuola di cittadinanza, di convivenza con gli altri e di rispetto reciproco, questa idea deve essere trasversale in ogni minuto in cui uno è a scuola e in ogni iniziativa educativa che riguarda gli adolescenti. Tuttavia se una persona ha un voto in condotta che, pur essendo sufficiente, non è elevato e quindi vuol dire che ha faticato a gestire se stesso o se stessa da quel punto di vista fermarsi e fare un elaborato in più se ben gestito dal consiglio di classe può essere un’occasione di riflessione. Ricordo anni fa una persona che avevo a scuola molto molto intelligente, molto capace, molto dotata a livello intellettivo, che aveva però degli atteggiamenti non positivi per la convivenza con i compagni e con i docenti e come consiglio di classe abbiamo dato un debito in educazione civica».

Insomma, tutto bene purché non sembri una punizione.

«Certo, in chiave costruttiva. Ovvero di offrire un’occasione in più di riflessione, non da vivere come una norma sanzionatoria, se non fai il bravo ti becchi un lavoro in più. Così avrebbe poco senso. L’educazione deve sempre avere una chiave propositiva perché sia un’occasione di riflessione su di sé e sul proprio stare nel mondo».

Foto Ansa





Dal sito Famiglia Cristiana

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