Con oltre il 92% delle schede scrutinate, Daniel Noboa è stato rieletto presidente dell’Ecuador al 55,8% con un distacco di oltre dieci punti sulla rivale Luisa Gonzales che si attesta al 44,13% dopo il ballottaggio. Ma la sfidante del centro sinistra non riconosce i risultati, accusa l’avversario di frode e chiede il riconteggio delle schede
Roberta Barbi – Città del Vaticano
Esito turbolento del secondo turno delle elezioni presidenziali in Ecuador che ha avuto luogo ieri: a riconfermarsi capo dello Stato per il secondo mandato consecutivo, il magnate di centrodestra Daniel Noboa del Movimiento Accion Democratica Nacional che avrebbe conquistato oltre il 55% delle preferenze. Il ballottaggio di ieri ha avuto luogo dopo oltre due mesi dal primo turno – tenutosi il 9 febbraio – e a soli due anni dalle elezioni straordinarie del 2023 innescate dall’applicazione di un meccanismo noto come la “muerte cruzada” nei confronti dell’ex presidente Guillermo Lasso.
La protesta della candidata progressista
Se Noboa ha salutato la propria conferma parlando di “vittoria storica”, non ci sta la candidata del Movimiento Revolucion Ciudadana, Luisa Gonzales, che gli scrutini attestano a dieci punti di stacco dal vincitore, con una percentuale di consensi al 44%. “La più grande frode nella storia dell’Ecuador”, ha dichiarato Gonzales commentando i risultati diffusi dal Consiglio elettorale nazionale. Gonzales, sostenuta dall’ex presidente di centro sinistra Rafael Correa, avrebbe potuto diventare la prima donna alla guida del Paese sudamericano e ha annunciato che chiederà un nuovo conteggio delle schede.