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Elezioni in Canada: vincono i Liberali, Carney confermato premier


Il Partito Liberale canadese ha vinto le elezioni anticipate svoltesi ieri nel Paese nordamericano, confermando Mark Carney come primo ministro. Il conteggio dei voti non è ancora terminato, ma con più del 70 per cento delle schede scrutinate le proiezioni riferiscono una vittoria con il 43 per cento dei consensi, contro il 42 dei Conservatori

Roberta Barbi – Città del Vaticano

È ancora troppo presto per dire se i Liberali – usciti a quanto pare vincitori per la quarta elezione consecutiva – riusciranno ad assicurarsi la maggioranza dei seggi del Parlamento canadese o se saranno costretti a formare un governo di minoranza, ma è praticamente certo che Mark Carney sarà confermato premier.

 

Le sfide da affrontare

Il Canada, potenza del G7 e nona economia mondiale, versa in una crisi finanziaria senza precedenti che ha impoverito la classe media a causa dell’imposizione dei pesanti dazi da parte dei vicini Stati Uniti, con un aumento esponenziale dell’inflazione e la crisi del mercato immobiliare, che agita lo spauracchio della recessione. Ma il nuovo premier dovrà contrastare anche le mire espansionistiche del presidente Usa Trump che vorrebbe il Canada il 51.mo Stato americano.  

La carta d’identità del premier

Sessantenne nuovo alla politica – è sceso in campo solo nel marzo scorso per sostituire Justin Trudeau, di cui era stato consigliere economico, dimessosi a gennaio – nato nell’estremo nord ma cresciuto a Edmonton, nel Canada rurale, è un grande appassionato di hockey e ha quattro figlie. Ha studiato economia a Harvard e Oxford; ha iniziato ad avere successo come banchiere d’investimento per Goldman Sachs ed è poi arrivato alla guida di due banche centrali: quella del Canada nel 2008, in piena crisi finanziaria globale, l’altra oltreoceano, in Gran Bretagna, voluto dal premier Cameron e diventato così, nel 2013, il primo straniero a dirigere l’istituto. Secondo gli analisti è proprio per queste sue competenze specifiche che ha convinto i canadesi a votarlo.

Le reazioni degli altri partiti

Il suo principale antagonista, il leader del partito Conservatore Pierre Poilievre, ha praticamente ammesso la sconfitta promettendo di collaborare con il governo liberale per contrastare la guerra commerciale e le minacce di annessione del presidente statunitense Donald Trump: “Metteremo sempre il Canada al primo posto – ha detto – l’obiettivo comune è difendere gli interessi del Canada e ottenere un nuovo accordo commerciale che ci lasci alle spalle questi dazi, proteggendo al contempo la nostra sovranità”. Dall’altra parte, Jagmeet Singh, leader del Nuovo partito democratico che poteva essere determinante in caso di maggioranza relativa, ha annunciato le dimissioni dall’incarico dopo la perdita del seggio nella Columbia britannica: “Questa è una serata deludente per i nuovi democratici”, la sua dichiarazione.



Dal sito Vatican News

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