Nella “manifestazione gentile” promossa ieri in piazza del Popolo Michele Serra e dal suo quotidiano Repubblica si è fatto riferimento al Manifesto di Ventotene (che il quaotidiano ha anche allegato in omaggio). Non era l’unico motivo ispiratore della manifestazione ma certamente la principale. Di che cosa si tratta? Vediamone la storia e le origini.
Il Manifesto di Ventotene, scritto nel 1941 da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi con il contributo di Eugenio Colorni, è considerato uno dei testi fondanti dell’idea di un’Europa unita. Redatto durante il confino fascista sull’isola di Ventotene, nel mar Tirreno, il documento rappresenta un progetto politico per la costruzione di un’Europa federale, concepita come risposta ai nazionalismi che avevano condotto alla Seconda guerra mondiale.
Il contesto storico
Durante la dittatura fascista in Italia, Ventotene divenne un luogo di confino per oppositori politici, intellettuali e antifascisti. Fu proprio in questo contesto che Spinelli, Rossi e Colorni, esponenti del movimento antifascista, elaborarono un’analisi critica della crisi del vecchio continente e proposero un nuovo assetto politico. L’Europa, devastata dai totalitarismi e dalla guerra, necessitava di un superamento dello stato nazionale a favore di un’unione sovranazionale basata su valori democratici e solidaristici.
I principi del Manifesto
Il documento, intitolato Per un’Europa libera e unita. Progetto d’un manifesto, si articola in tre parti fondamentali:
- La crisi della civiltà moderna: gli autori individuano il nazionalismo come causa principale delle guerre europee, sostenendo che solo un’Europa federale possa garantire la pace.
- Compiti del dopoguerra: il testo propone la creazione di una federazione europea con un governo sovranazionale, superando le divisioni statali per garantire libertà e giustizia sociale.
- Compiti del Movimento per l’unità europea: viene sottolineata la necessità di un’azione politica concreta per realizzare il progetto europeo, opponendosi ai vecchi nazionalismi e alle derive autoritarie.
L’eredità del Manifesto
Diffuso clandestinamente durante la guerra, il Manifesto di Ventotene divenne un riferimento essenziale per il movimento federalista europeo. Nel 1943 fu alla base della creazione del Movimento Federalista Europeo (MFE), fondato da Spinelli. Le idee contenute nel documento influenzarono profondamente il processo d’integrazione europea, portando alla nascita delle istituzioni che oggi compongono l’Unione Europea.
Il Manifesto di Ventotene rimane ancora oggi un punto di riferimento per chi crede in un’Europa unita, solidale e democratica. La sua visione di un federalismo europeo, capace di superare gli egoismi nazionali, continua a essere oggetto di dibattito e ispirazione per le politiche comunitarie contemporanee.
nella foto, Altiero Spinelli