Balconear, chiasso, chiacchiericcio, fratellanza, periferia, scarto, ofanezza, tenerezza, clericalismo, mondanità. Sono alcuni de vocaboli, al centro del podcast “Le chiavi di Pietro”, con cui rileggere il Pontificato di Papa Bergoglio
Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
Sono molte le parole che hanno accompagnato il magistero di Jorge Mario Bergoglio. Dopo il semplice “buonasera” pronunciato la sera dell’elezione, il 13 marzo del 2013, è apparso in modo sempre più evidente che il linguaggio di Francesco, semplice e diretto, è anche ricco di creatività. Il personale vocabolario del Pontefice argentino si è arricchito nel tempo di temini, frasi, espressioni e neologismi che pian piano sono diventati familiari.
Dieci parole del Pontificato
Nel podcast “Le Chiavi di Pietro” le parole diventano chiavi, spunti spirituali per aprire percorsi di fede, per riflettere sui termini utilizzati dal Pontefice, dal vescovo di Roma. Dieci vocaboli di Francesco possono essere visti, in particolare, come una filigrana che permette di rileggere, attraverso varie angolature e prospettive, il suo Pontificato.
Balconear
Il rischio più grande per il cuore dell’uomo è quello di essere indifferente rispetto alla realtà che lo circonda, di veder la vita passare. In una parola questo pericolo è quello di “balconear”.
Chiasso
C’è una parola nel vocabolario di Francesco che diventa una esortazione, rivolta in particolare ai giovani. In occasione del viaggio apostolico a Rio de Janeiro per la Giornata mondiale della gioventù, Francesco ha esortato le nuove generazioni a farsi sentire, a fare chiasso.
Chiacchiericcio
Una delle espressioni più usate dal Papa argentino mette in guardia da un male che, attraverso il pettegolezzo, può tramutarsi in una lama tagliante, in una “bomba” capace di ferire, anche di uccidere. Questa parola è chiacchiericcio.
Fratellanza
C’è un termine che è diventato uno dei pilastri del Pontificato di Francesco. Questa parola è una via per la pace tra gli uomini, un ponte tra religioni e nazioni. È la fratellanza.
Periferia
Da Lampedusa a Giuba, in Sud Sudan, dalla Mongolia alla Repubblica Centrafricana. Tra gli ultimi, i poveri, i detenuti, i più fragili. Nel vocabolario e nel Pontificato di Papa Francesco un’altra parola vissuta e amata è “periferia”.
Scarto
Una delle categorie centrali del pensiero di Papa Francesco riguarda “uno dei fenomeni più drammatici del nostro tempo, per il quale la società umana tende a mettere da parte tutto quello che non risponde ai criteri di efficienza, produttività”. In una parola questo fenomeno è quello dello scarto.
Orfanezza
C’è una parola che esprime il senso privazione di una guida ma anche l’assenza di “una strada sicura da percorrere, di un maestro di cui fidarsi”. Papa Francesco esprime questa condizione con un termine preciso: orfanezza.
Tenerezza
Sentirsi amati e accolti proprio nella nostra povertà e nella nostra miseria. Questo per Papa Francesco significa “essere trasformati dall’amore di Dio”, ovvero sperimentare la tenerezza.
Clericalismo
Il magistero di Papa Francesco può essere riletto anche come una sfida all’atteggiamento del credente che si concentra sul segno, l’istituzione e dimentica Cristo. Può essere riletto come una sfida ad un’altra parola del vocabolario di Papa Bergoglio, il clericalismo.
Mondanità
C’è infine un vocabolo, più volte usato da Papa Francesco nel corso del pontificato, che esprime una perversione della vita spirituale, che ha in Cristo morto e risorto l’unica medicina. Questa cultura dell’effimero e dell’apparire che porta l’uomo fuori strada è la mondanità.
Queste dieci parole sono solo alcune di quelle utilizzate da Papa Francesco durante il Pontificato. Vocaboli che sono entrati nel lessico popolare e nel cuore di molti fedeli.