Il sigillo all’appartamento papale, l’anello piscatorio, la campana di San Pietro, le bandiere a mezz’asta nello Stato Vaticano. Sono diversi i segni che annunciano la morte di papa Francesco e l’inizio della Sede Vacante.
Il primo è il sito ufficiale della Santa Sede dove, da oggi, non c’è più in primo piano la figura del Pontefice e la sua attività (documenti, viaggi apostolici, celebrazioni) ma il logo della Santa Sede con le chiavi petrine e la dicitura in latino, la lingua ufficiale, che recita “Apostolica Sede Vacans”.
I simboli della Sede Vacante seguono diversi rituali, alcuni più antichi, altri mutati nel tempo.
I sigilli
In base alle disposizioni della Costituzione apostolica Universi Dominici gregis, i sigilli vengono apposti sia all’appartamento papale di Casa Santa Marta, sia a quello del Palazzo apostolico, utilizzato in questi anni da papa Francesco per la recita dell’Angelus e le udienze. «Il Camerlengo», si legge all’articolo 17, «deve apporre i sigilli allo studio e alla camera del medesimo Pontefice, disponendo che il personale abitualmente dimorante nell’appartamento privato vi possa restare fino a dopo la sepoltura del Papa, quando l’intero appartamento pontificio sarà sigillato; comunicarne la morte al Cardinale Vicario per l’Urbe, il quale ne darà notizia al Popolo Romano con speciale notificazione; e parimenti al Cardinale Arciprete della Basilica Vaticana; prendere possesso del Palazzo Apostolico Vaticano e, personalmente o per mezzo di un suo delegato, dei Palazzi del Laterano e di Castel Gandolfo, ed esercitarne la custodia e il governo».
Il martelletto e l’anello piscatorio
Dal rituale è scomparso, ad esempio, il martelletto con il quale il cardinale camerlengo colpiva per tre volte la fronte del Papa chiamandolo col suo nome di battesimo, per constatarne la morte. Il porporato, dopo aver ricevuto il riscontro dei medici, si limita ora a stendere un velo sul viso del pontefice. Sempre il camerlengo prende poi in consegna l’anello del pescatore, che il papa aveva ricevuto nella messa di inizio pontificato e che costituisce il suo sigillo. In passato l’anello veniva spezzato, col tempo la consuetudine era cambiata: l’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis riformato da Francesco, ha definitivamente stabilito che spetta al collegio cardinalizio, in una delle prime Congregazioni generali preliminari al Conclave, far annullare l’anello.
Giovanni Paolo II aveva disposto che non fosse distrutto e lo donò simbolicamente a San Giuseppe ed è stato poi collocato dall’arcivescovo di Cracovia, Franciszek Macharski, nella chiesa dei Carmelitani Scalzi a Wadowice, città natale del pontefice. Lo donò in vita, il 16 ottobre del 2003, per il 25° anniversario di pontificato. L’anello del Pescatore o piscatorio (latino, anulus piscatoris) è una delle insegne del papa, che egli riceve durante la messa solenne di inizio del suo pontificato e indossa all’anulare della mano destra. Il rito della consegna dell’anello piscatorio è stato reinserito nell’Ordo che proprio Giovanni Paolo II promulgò nel 2000.
La campana di San Pietro
Subito dopo l’annuncio ufficiale della morte del pontefice, la grande campana della basilica di San Pietro, inizia a suonare, da sola, a martello. È il segnale che dà il via ai rintocchi in tutta Roma (la diocesi del Papa) e poi nelle chiese del mondo.
Il Valadier – dal nome del fonditore che lo realizzò nel 1786 – si trova sotto l’orologio di sinistra, guardando la facciata della Basilica vaticana. È circondata da altre cinque campane, ma in questa occasione i rintocchi sono affidati solo a quello che i romani chiamano “campanone”. Torneranno invece a suonare tutte insieme, a distesa, quando dal comignolo della Cappella Sistina uscirà la fumata bianca: in quel momento la Sede vacante sarà finita e il nuovo Papa è pronto per salutare la folla.
Le bandiere e l’accesso al Palazzo apostolico
Dopo i rintocchi a martello, ci sono due segni che esprimono il lutto dello Stato pontificio fino al giorno dei funerali. Su tutti gli edifici della Santa Sede le bandiere bianche e gialle con lo stemma delle chiavi petrine sono poste a mezz’asta. Un’indicazione che riguarda anche le strutture extraterritoriali nelle diverse zone della città di Roma e le Nunziature che costituiscono la rete diplomatica vaticana nel mondo.
Solo in Vaticano, invece, ci sarà un’anta d’ingresso chiusa a metà e sarà quella del portone di bronzo in fondo al colonnato destro di piazza San Pietro. Di norma, è uno degli scorci più fotografati da turisti e pellegrini, con le guardie svizzere di sentinella su un lato. Da quel varco si accede allo scalone michelangiolesco che porta nel Palazzo Apostolico: al terzo piano, fino all’avvento di Francesco, c’era l’appartamento in cui vivevano i papi.
ùDopo la decisione di Bergoglio di trasferirsi a Casa Santa Marta sono rimaste la sale di rappresentanza e gli uffici della curia, tra cui la Segreteria di Stato. Ma formalmente le ante seicentesche in bronzo realizzate da Giovanni Battista Soria e Orazio Censore sono rimaste l’accesso alla residenza pontificia e l’usanza di chiuderne una come segno di lutto non è stata emendata.