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Cristiani uniti in preghiera per la guarigione di Papa Francesco


Nella chiesa romana di San Lorenzo in Piscibus, ieri pomeriggio la preghiera ecumenica per la salute del Pontefice. L’iniziativa è stata organizzata dalla Comunità di Taizé e dal Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, con la collaborazione di altre Chiese

Vatican News 

“Dio vivente, veniamo davanti a te da diverse denominazioni cristiane per pregare per i malati e i sofferenti, per la salute di tutti i capi delle Chiese e in questo momento per il tuo servo Francesco, Vescovo di Roma, in questo tempo in cui è afflitto dalla malattia”: sono le parole con cui si è aperta, nel primo pomeriggio di ieri, 21 marzo, la preghiera ecumenica per la salute del Papa e di tutti i malati, svoltasi nella chiesa romana di San Lorenzo in Piscibus, sede dell’omonimo Centro internazionale giovanile.

Il pensiero per i malati e il personale medico

Organizzato dalla Comunità di Taizé, dal Dicastero per la Promozione dell’unità dei cristiani e dall’Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo dell’Urbe, in collaborazione con il Centro anglicano e gli Uffici ecumenici metodista e delle Chiese riformate di Roma, il momento orante è proseguito con il Salmo 102 “Benedici il Signore, anima mia” e con un passo dalla Lettera di san Paolo Apostolo agli Efesini (6, 13-18), letto in italiano, inglese, tedesco, spagnolo e francese. In diverse lingue anche la Preghiera dei fedeli, le cui intenzioni sono state elevate dai rappresentanti delle Chiese insieme ad alcuni giovani. In particolare, si è pregato “per tutti i malati, per gli assistenti e per tutto il personale medico”, con un’invocazione allo Spirito Santo affinché dia a Papa Francesco “la forza e la pace di cui ha bisogno durante la sua malattia”.

La supplica per la pace e per vittime dei cambiamenti climatici

Non è mancata una preghiera per la pace, in particolar modo per “i popoli dell’Ucraina, di Gaza, della Repubblica Democratica del Congo, di Haiti, del Nicaragua e di ogni luogo dove vi è guerra nel nostro mondo travagliato”. Una supplica si è levata perle persone colpite “dal riscaldamento e dallo sfruttamento delle risorse”, con l’auspicio che l’umanità divenga sempre più consapevole della responsabilità “per la cura Creato dono di Dio”. Un’ultima intenzione è stata dedicata all’unità dei cristiani, affinché siano una cosa sola.

La benedizione finale 

Prima della benedizione conclusiva — impartita insieme dai rappresentanti delle diverse Chiese — si è pregato ancora il Signore affinché sia con Papa Francesco “nella sua malattia”. La celebrazione — alla quale hanno preso parte, tra gli altri, frère Matthew, priore di Taizé; l’arcivescovo Flavio Pace, segretario del Dicastero ecumenico; Tara Curlewis, delle Chiese riformate; Matthew A. Laferty, metodista; l’arcivescovo Khajag Barsamian, della Chiesa apostolica armena e l’anglicano Jim Linthicum — si è conclusa con il canto “Bonum est confidere in Domino”.



Dal sito Vatican News

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