di Daniela Bilanzuoli
«La luce è ciò che ci guida lungo il cammino della vita, è il faro che illumina la nostra strada». Lo dice con il sorriso stampato sul volto, mentre guarda con soddisfazione la statuetta che ha disegnato per il Giubileo 2025 – che ha chiamato, appunto, “Luce” – appoggiata sul tavolo davanti a noi.
Romano di nascita, ma “cittadino del mondo”, Simone Legno, 47 anni, è un designer noto in tutto il mondo per il suo stile che mescola l’estetica giapponese kawaii alla pop-art occidentale. Con il suo brand TokiDoki, Legno vanta decine di collaborazioni con colossi internazionali. Solo per citarne alcuni: da Hello Kitty (Sanrio) a Barbie (Mattel), dalla Disney alla Marvel, fino allo stilista Karl Lagerfeld.
Ma la sua ultima creazione va oltre la moda e il design, nasce per incarnare il senso del cammino spirituale e avvicinare i giovani alla religione. «Per me è un onore e una responsabilità. Volevo che Luce parlasse non solo a chi già vive la fede, ma anche a chi la sente lontana, usando il linguaggio universale dell’arte», mi spiega prima di raccontarmi come questo progetto si intrecci anche con la sua storia personale. Simone, infatti, ha un legame profondo con la fede, eredità della sua infanzia in Italia. «Sono cresciuto in una famiglia cattolica, con una mamma polacca molto devota e in un’epoca in cui la presenza della Chiesa era forte. Ricordo il Crocifisso nelle aule, il mese mariano, le processioni… Sono valori che porto dentro di me e che cerco di trasmettere anche ai miei figli. Viviamo in Giappone, ma loro studiano comunque in una scuola cattolica». E non manca di sottolineare la sua gratitudine a Dio…
Continua…
Leggi l’intervista completa a Simone Legno sul numero di Credere in distribuzione nelle edicole e nelle librerie religiose da giovedì 9 gennaio e nelle parrocchie da sabato 11 gennaio. Oppure acquista una copia digitale www.edicolasanpaolo.it/scheda/credere.aspx