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Balestrero: governare l’IA per uno sviluppo equilibrato ed etico


Il rappresentante permanente della Santa Sede presso l’Onu interviene alla 28.ma sessione della Commissione delle Nazioni unite su scienza e tecnologia per lo sviluppo e mette in guardia dai rischi di un “paradigma tecnocratico”, sostenendo invece l’idea di una governance dell’Intelligenza Artificiale

Stefano Leszczynski – Città del Vaticano

La Santa Sede riconosce che i progressi della tecnologia dell’informazione hanno offerto nuove opportunità di sviluppo a livello globale, esercitando una profonda influenza in tutti gli ambiti economici, sociali e di governance. Tuttavia, resistono nel mondo profonde disparità di accesso alle tecnologie emergenti, soprattutto a danno dei Paesi più poveri dove mancano le infrastrutture, le risorse e le conoscenze per poterne usufruire appieno. È questo, in sintesi, il cuore dell’intervento del rappresentante permanente della Santa Sede presso l’Onu, l’arcivescovo Ettore Balestrero, alla 28.ma sessione della Commissione delle Nazioni unite su scienza e tecnologia per lo sviluppo. Il presule ha espresso la preoccupazione della Santa Sede per l’esclusione dei Paesi meno sviluppati dall’accesso alla rete globale, che in un mondo digitalizzato significa, tra l’altro, meno opportunità educative e lavorative, meno sviluppo dei servizi sociali e una ridotta partecipazione alla vita economica. Allo stesso tempo, il rappresentante vaticano ha fatto notare che è importante non diffondere la fuorviante idea che queste tecnologie possano risolvere tutti i problemi. Se è vero, infatti, che “le nuove tecnologie, compresa quella emergente dell’Intelligenza Artificiale, offrono nuove soluzioni ad un ampio numero di sfide”, ha spiegato monsignor Balestrero. Bisogna evitare di cadere in un “paradigma tecnocratico” che “rischia di mettere in secondo piano la dignità umana, la fratellanza e la giustizia sociale in nome dell’efficienza”.

Governare l’Intelligenza artificiale

Tra i rischi illustrati dal rappresentante permanente della Santa Sede è essenziale riconoscere quelli relativi alla mercificazione dell’istruzione, agli impatti negativi sul mercato del lavoro, alla virtualizzazione delle relazioni umane, alla diffusione di deep fake e misinformazione, oltre alle gravi violazioni della privacy. Pertanto la Santa Sede ha ribadito l’urgenza di una regolamentazione dell’AI, proprio per le enormi opportunità che questa offre e, parallelamente, ai rischi che comporta. Senza contare le implicazioni etiche che comporta la concentrazione delle sue applicazioni più diffuse nelle mani di poche aziende. In conclusione, la Santa Sede saluta con favore il processo in corso per la stesura del documento di valutazione del gruppo di lavoro sull’IA, proposto nel Global Digital Compact, ritenendolo un primo passo positivo per un approccio al tema dell’IA equilibrato e che tenga conto dei rischi. In particolare, il quadro normativo etico – ha fatto notare Balestrero – dovrebbe assicurare che l’IA promuova un reale progresso e che i soggetti giuridici siano tenuti a rendere conto del suo utilizzo, attraverso appropriati strumenti a salvaguardia della trasparenza, della privacy e della responsabilità.



Dal sito Vatican News

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