«Che si arrivi a Natale con un cessate il fuoco su tutti i fronti di guerra». Papa Francesco, al termine dell’Angelus, prega per la martoriata Ucraina, per il Medio Oriente, per Palestina e Israele, per il Libano. Aggiunge la Siria e ricorda ancora Myanmar, il Sud Sudan… Invoca la protezione di Maria, la “Purissima” patrona del popolo nicaraguense. E sprona tutti a impegnarsi, a partire da noi stessi. Ricorda i soci di Azione cattolica che oggi rinnovano l’adesione all’associazione e augura «un buon cammino di formazione e di impegno apostolico». Pensa anche ai detenuti, una quindicina, che, negli Stati Uniti, sono rinchiusi nel braccio della morte e invita tutti a pregare perché la pena possa essere tramutata: «Chiediamo al Signore la grazia di salvarli dalla morte», dice.
Prima era tornato a spiegare la «solennità dell’Immacolata Concezione» e il Vangelo di Luca che «ci racconta uno dei momenti più importanti, più belli nella storia dell’umanità: l’Annunciazione, quando il “sì” di Maria all’Arcangelo Gabriele permise l’Incarnazione del Figlio di Dio, Gesù. È una scena», dice il Pontefice, «che suscita la più grande meraviglia e commozione perché Dio, l’Altissimo, l’Onnipotente, per mezzo dell’Angelo dialoga con una giovane di Nazaret, chiedendone la collaborazione per il suo progetto di salvezza». Invita a trovare, oggi, un po’ di tempo per leggere questo passo del Vangelo di Luca: «Vi assicuro che vi farà bene, molto bene». Ma invita anche a farsi un esame di coscienza per capire «nel nostro tempo, agitato da guerre e concentrato nello sforzo di possedere e dominare, io dove ripongo la mia speranza? Nella forza, nel denaro, negli amici potenti? Lì ripongo la mia speranza? Oppure la ripongo nella misericordia infinita di Dio? E di fronte ai falsi modelli luccicanti che circolano nei media e in internet, dove cerco io la mia felicità? Dov’è il tesoro del mio cuore? Sta nel fatto che Dio mi ama gratuitamente, che il suo amore mi precede per sempre, ed è pronto a perdonarmi quando ritorno pentito a Lui? In quella speranza filiale nell’amore di Dio? Oppure mi illudo nel cercare di affermare a tutti i costi il mio io e la mia volontà?».
E, richiamando l’avvicinarsi dell’apertura della Porta Santa chiede a ciascuno di aprire il suo cuore. «Vi do un consiglio», sottolinea, «oggi è un bel giorno per decidersi a fare una buona confessione. E se oggi non potete andare, ma in questa settimana fino a domenica prossima aprire il cuore e il Signore perdona tutto tutto tutto e così nelle mani di Maria saremo più felici».