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Anoressia e adolescenti: «Si definisce “un vero schifo”, vuole dimagrire e si fa del male»

Mia figlia di 14 anni da diverso tempo manifesta disagio per la sua forma fisica. Sostiene di dover dimagrire, anche se ai nostri occhi (ma oserei dire: agli occhi di tutti gli altri) non è così. Ho scoperto che ogni tanto si libera del cibo – vomitando – per non sentirsi in colpa e quando si sente nervosa si brucia piccole parti di pelle o sul braccio o sulle mani.

Ora io mi chiedo se tutto questo sia normale in una ragazza solare, aperta, circondata da amiche e con una sorella maggiore con cui ha un bellissimo legame, oltre ad una famiglia che la sostiene in tutto. Certo, raccontarle in poche parole chi è mia figlia non è semplice, ma le assicuro che è una ragazza meravigliosa.

Peccato che lei si descriva come una ragazza fallita, una delusione per chi la conosce. Come mamma soffro quando la sento definirsi un “vero schifo”. E non so come aiutarla a vedersi per come è e non per come crede di essere.

VIVIANA



Cara Viviana, tua figlia ha bisogno di supporto specialistico. La tipologia di sintomi che descrivi, ovvero l’autoinduzione del vomito e il procurarsi microustioni sulla pelle, è indicatore di un bisogno che va oltre l’intervento educativo di una mamma.

Quattordici anni è un’età ponte che fa transitare dal tempo della preadolescenza a quello dell’adolescenza. Probabilmente tua figlia quest’anno è entrata alla scuola secondaria di secondo grado. Per le ragazze, l’uscita nel mondo è più complicata che mai, soprattutto in relazione ai loro vissuti relativi all’immagine del corpo. Infatti, si trovano immerse in un mondo che le mette costantemente in competizione sia all’interno del loro gruppo sociale sia all’interno del mondo social.

Tutte vorrebbero apparire perfette, avere un corpo da copertina. Invece, in adolescenza il nostro corpo si trasforma e, cercando la perfezione, ci si trova in balia di ansia e sentimenti negativi verso sé stesse, la forma fisica e l’ideale di bellezza. Non siamo noi genitori che possiamo correggere i sintomi associati all’incapacità di una figlia di mettere a fuoco, nella sua mente, l’immagine del proprio corpo in modo adeguato e funzionale al proprio benessere.

Occorre un clinico quando l’adolescente prova a usare strategie fai da te come l’induzione del vomito e poi tende a controllare la sua ansia con comportamenti autolesivi. Come genitore devi trovare la giusta distanza da tutto questo, proprio come consiglia Daniele Novara nel suo nuovo, bellissimo libro Mollami (Bur Rizzoli), che invita noi genitori a interrompere l’eccesso di maternage che offriamo ai figli in crescita, fino quasi a diventare genitori psicoterapeuti. Se ti sembra di soffrire troppo come mamma, chiedi aiuto anche tu, oltre a far aiutare tua figlia.





Dal sito Famiglia Cristiana

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