Una grande festa per il teatro italiano: Aggiungi un posto a tavola ha compiuto 50 anni l’8 dicembre 2024, e festeggia al teatro Brancaccio di Roma con una lunga tavolata che ospita figli e nipoti dei celebri ideatori della commedia musicale all’italiana, Pietro Garinei e Sandro Giovannini, ma anche degli eccellenti collaboratori, Jaja Fiastri che l’ha riscritta, il maestro Armando Trovajoli e il coreografo Gino Landi, lo scenografo e costumista Giulio Coltellacci, oltre ai ballerini, cantanti e interpreti delle passate edizioni accolti sul palcoscenico anche dal Sindaco di Roma.
La festa è stata organizzata dall’entusiasmo di Marco Simeoli che ne ha riproposto la regia in un nuovo allestimento e dal produttore Alessandro Longobardi, appassionato di musical, che aveva conosciuto Pietro Garinei. Aggiungi una posta a tavola, dalle canzoni toccanti e coinvolgenti, a molti ricorda la propria infanzia, ma riproporlo ancora oggi lo avvicina alle nuove generazioni, poiché è diventato uno dei primi spettacoli italiani di repertorio, cioè allestiti periodicamente cambiando cast, come accadeva solo alle opere liriche.
Garinei & Giovannini, giornalisti con la passione della scrittura per il teatro, amici nella vita e sul lavoro, inventarono, grazie al loro affiatamento, la via italiana al musical con commedie musicali che sembrano favole, ma con un messaggio chiaro, come quello di accoglienza e inclusione, ancora oggi attualissimo, “Aggiungi un posto a tavola che c’è un amico in più”, che rimane nella memoria degli italiani che sono cresciuti, cantandola, e ricordano il volo della colomba bianca che partecipa alla tavolata della scena finale e simboleggia la presenza di Dio in tutte le nostre tavole.
La vicenda è nota: don Silvestro, sacerdote di un paesino, riceve, incredulo, la telefonata di Dio che lo invita a creare un’arca per sfuggire a un nuovo e imminente diluvio universale e deve convincere i suoi paesani a salvarsi e a salire sull’arca, fino al lieto fine quando il diluvio è scongiurato. La celebre commedia musicale emoziona e diverte il pubblico di grandi e piccoli, fin dalla sua prima rappresentazione, l’8 dicembre 1974 al Teatro Sistina di Roma, rimasta in scena per oltre sei mesi, fatto eccezionale per l’epoca, ripresa per i due anni successivi; poi rappresentata anche in inglese, da novembre 1978 a Londra per sei mesi, e tradotta in 10 lingue, con trenta edizioni internazionali, e con oltre 15 milioni di spettatori nel mondo. In Italia viene riallestita periodicamente, fino ai nostri giorni, battendo tutti i record di incassi e di permanenza in cartellone del teatro italiano: con 8 edizioni, 1.800 repliche.
Al Brancaccio, l’anniversario del fortunato spettacolo viene celebrato anche con una mostra fotografica e di oggetti scenici, come l’organo usato nella prima edizione, così da ricordare i protagonisti delle passate edizioni, tra cui Johnny Dorelli, che da attore e cantante, ha valorizzato il ruolo di don Silvestro anche all’estero, cantando e recitando in inglese, sua seconda lingua madre, dato che aveva vissuto negli Stati Uniti con il padre, anche lui cantante, noto con il nome d’arte Nino D’Aurelio. Dorelli, interprete delle trionfali riprese del 1977 e del 1990, passa poi il testimone a Giulio Scarpati, Gianluca Guidi, suo figlio, Gabriele De Guglielmo e ora Giovanni Scifoni. Proprio Dorelli, che da tempo si è ritirato dalle scene, raggiunto telefonicamente, ricorda: «Il successo intramontabile di Aggiungi un posto a tavola è dovuto all’incontro di Garinei e Giovanni, coadiuvati da Jaja Fiastri e dalle meravigliose musiche di Trovaioli che spaziano dal romantico alla melodia trascinante. Io ho avuto il piacere di interpretarlo anche a Londra, ma, appena arrivato, ho avuto un incidente, sono stato investito da un taxi; il medico mi aveva imposto di stare a riposo per quindici giorni, ma io ho preso la decisione di riprendere a recitare dopo solo qualche giorno, perché la compagnia mi ha richiamato in scena, così mi hanno rimproverato e quasi mi licenziavano! È stata una esperienza magnifica perché la commedia musicale mi è sempre piaciuta ed ero circondato da grandi professionisti, inoltre la musica di Trovajoli mi ha dato una grande forza. Oggi questo tipo di musica non esiste più, i tempi sono cambiati, ma il successo dello spettacolo anche nei nuovi allestimenti resta enorme».
Dorelli ha reso unico il personaggio di don Silvestro, grazie alle sue straordinarie doti di cantante finissimo e versatile, spaziando dalle canzoni romantiche a quelle ritmate, con una voce che si apre gradualmente e tocca momenti altissimi, alternando simpatia (come nella telefonata con Dio), dolcezza, fermezza e serietà in una recitazione che è apparentemente priva di artificio, ma è frutto di uno studio approfondito del ruolo.
Ora a Roma è in scena fino al 12 gennaio e poi sarò in tournée, l’ottava edizione, con la regia originale di Garinei e Giovannini, prodotta da Alessandro Longobardi per Viola Produzioni e messa in scena da Marco Simeoli, che interpreta anche il ruolo del sindaco; Simeoli conosce benissimo la commedia, avendo già recitato nelle passate stagioni, prima nel ruolo di Toto e poi in quello del sindaco; mentre don Silvestro è Giovanni Scifoni che ha amato questo spettacolo fin da bambino, e nel divertente ruolo di Consolazione vi è Lorella Cuccarini, che dimostra sensibilità e grinta nel corso della vicenda. Anche in questa edizione viene mantenuta come voce di Dio quella di Enzo Garinei, fratello di Pietro, celebre attore, scomparso recentemente.
La regia fonde ogni elemento scenico, coordinando cantato, recitato, coreografico, senza che nessuna parte prevalga sulle altre: la recitazione, con una comicità mai volgare, fa riflettere, le canzoni, con una melodia inconfondibile, restano impresse per la delicatezza dei sentimenti che esprimono, come Notte per non dormire e Le formiche, e, inoltre, completano la caratterizzazione dei personaggi esprimendo i loro pensieri e i loro sogni segreti, come Clementina, Sono calmo, o Concerto per prete e campane, in cui la recitazione e l’azione si esplicano nella musica e nelle azioni coreografiche per mostrare il miracolo delle campane che suonano da sole. Alla piena riuscita concorrono anche le luci e le efficaci soluzioni scenografiche, come le case girevoli, che alternano gli ambienti, la canonica, l’abitazione del sindaco, la casa di Consolazione, l’arca enorme che domina la scena o gli alberi che si illuminano di notte quando appare magicamente la luna.
Il finale è sempre travolgente con tutta la compagnia in scena e l’arrivo, nella serata di festa del cinquantenario, di tre colombe bianche, una che rappresenta il passato, una il presente e l’altra il futuro.
Aggiungi un posto a tavola promuove anche un’iniziativa benefica tra il Teatro Brancaccio diretto da Alessandro Longobardi e la Fondazione Marcantonio Brancaccio, presieduta dal Sindaco di Roma Capitale, Roberto Gualtieri, in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Sociali e alla Salute di Roma Capitale, e ha invitato alle celebrazioni dell’8 dicembre famiglie con difficoltà socioeconomiche, attivando poi anche una raccolta fondi.

Dove e quando
Aggiungi un posto a tavola, commedia musicale di Garinei e Giovannini, scritta con Jaja Fiastri, regia originale di Pietro Garinei e Sandro Giovannini, ripresa teatrale di Marco Simeoli, musiche di Armando Trovajoli, liberamente ispirata a After me the deluge di David Forrest. Con Giovanni Scifoni, Lorella Cuccarini, Marco Simeoli, Sofia Panizzi, Francesco Zaccaro, Francesca Nunzi e “La Voce di Lassù” di Enzo Garinei e con i ballerini e l’orchestra. Scenografie – progetto originale di Giulio Coltellacci adatt. scenografico di Gabriele Moreschi, costumi – disegni originali di Giulio Coltellacci adattamento di Francesca Grossi, disegno luci di Emanuele Agliati disegno fonico di Emanuele Carlucci/Tommaso Macchi, coreografie originali di Gino Landi riprese da Cristina Arro’, direzione musicale Maurizio Abeni, Produzione ALESSANDRO LONGOBARDI con Viola Produzioni Srl.
Info: fino al 12 gennaio 2025 al Teatro Brancaccio di Roma, poi in tournée